Famiglia riconosciuta di antica nobiltà nelle prove fatte per l'ammissione nelle R. Guardie del Corpo nel 1847, quale discendente fra l'altro da Francesco morto col grado di generale maestro di campo nell'assedio di Valmontone nel 1557. Era stata già ammessa nel 1763 nei reggimenti nazionali, ottenendo parere favorevole dalla Giunta di guerra e marina per la promozione al grado per il quale occorreva il requisito della nobiltà generosa. E' registrata nell'Elenco nobiliare col titolo di nobile (mf.) nelle persone discendenti da Giuseppe, aspirante R. Guardia del Corpo nel 1847, e cioè: Francesco, di Pasquale, di Francesco. Fratelli di Francesco: Michele e Beniamino Figli di Giuseppe (dec.), fratello del detto Francesco: Pasquale, Enrico, Francesco, Concetta, Paolo. La presenza del motto nella bibliografia documentata della famiglia ci conferma l'avita nobiltà raggiunta della casata. Infatti l'origine del motto risale a circa il XIV secolo e deve essere ricercata in quei detti arguti che venivano scritti sui vessilli o bandiere dei cavalieri, esposti alle finestre delle locande in cui questi alloggiavano, in occasione dei tornei, e durante i tornei stessi. Motto della famiglia: Nec fortem nec sortem nec mortem. ...
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