Nobile famiglia pugliese, oriunda da Acquaviva delle Fonti, passata successivamente in Monopoli e propagatasi, nel corso dei secoli, in diverse regioni d'Italia. L'origine di tal cognominizzazione, al dir di autorevoli genealogisti, andrebbe ricercata nell'omonimo personale medioevale, attribuito, probabilmente, ad un, oggi ignoto, capostipite, dalla corporatura imponente. In ogni modo, tal famiglia, nel dispiegarsi dei lustri, sempre è riuscita a produrre una serie di uomini che resero illustre il suo nome, nei pubblici impieghi, nelle professioni liberali ed ecclesiastiche e nel servizio militare. Fra questi, senza nulla levar al valore degli omessi, contasi: Tommaso, dottore in "utroque jure", vivente in Monopoli, nel 1501; Biagio, milite dei corazzieri del re Filippo II di Spagna; Antonio Maria, Regio Notaio, vivente in Brindisi, nel 1599; Gio. Battista, maestro di campo, vivente in Bari, nel 1563; Bartolomeo, distintosi nella difesa di Malta contro i Turchi, nel 1565; D. Luigi, canonico, teologo e commissario apostolico, vivente in ...
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BrasãoGigante
1. Brasão da família: Gigante
Língua do texto: Italiano
D'azzurro a un uomo selvatico di carnagione ignudo, fermo sulal campagna di verde, cinto nei lombi da una pezza di stoffa rossa, coronato di foglie d'alloro di verde, barbuto e capelluto di nero, tenente nella destra una clava rovesciata dello stesso sollevata sopra il terreno; alla crocetta scorciata d'oro posta nel cantone sinistro del capo
Blasone della famiglia Gigante ricostruito da un disegno presente nell'opera "Conte Edgardo Mattei, collezione rara di stemma gentilizi Italiani esistente in Roma Archivio Conte Pasini" Copia conforme per cura dell'Istituto Araldico Blasone Italiano, Bologna.
Trinciato d'argento e di rosso, o di rosso e d'argento, alla banda d'oro attraversante sulla partizione sormontata da un bove del secondo.
Blasone della famiglia Giganti o Gigante in Roma. Fonte Bibliografica del blasone: "La storia delle famiglie romane" di T. Amayden, Forni Editore 1914.
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As variações de sobrenomes são frequentes e derivam principalmente de atos involuntários, como erros de tradução ou inflexões dialetais, ou de atos voluntários, como tentativas de escapar da perseguição ou aquisição de títulos e propriedades de outras famílias
