Famiglia cagliaritana le cui notizie risalgono al secolo XVIII. Nel 1725 ottenne il cavalierato ereditario con il dottor Giuseppe Antonio segretario della Reale Udienza civile. Egli fu giurato capo di Cagliari nel 1743; i suoi discendenti continuarono a segnalarsi nell'amministrazinoe della città. La presenza del motto nella bibliografia documentata della famiglia ci conferma l'avita nobiltà raggiunta della casata. Infatti l'origine del motto risale a circa il XIV secolo e deve essere ricercata in quei detti arguti che venivano scritti sui vessilli o bandiere dei cavalieri, esposti alle finestre delle locande in cui questi alloggiavano, in occasione dei tornei, e durante i tornei stessi. Il motto era un pensiero espresso in poche parole facente allusione a un sentimento palese o nascosto, a una qualità, a un ricordo storico, per stimolo al coraggio o onore. Era scelta dal capo della famiglia, dal cavaliere entrante in lizza o data dal sovrano al proprio uomo ligio. Motto della famiglia: Potius mori quam foedari. ...
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BrasãoLay
1. Brasão da família: Lay
Língua do texto: Italiano
Inquartato; nel primo e quarto d'azzurro, al monte di tre cime al naturale caricato di cinque armellini d'argento passanti, ordinati in croce di S. Andrea col motto: Potius mori quam foedari scritto di nero tutto all'intorno; nel secondo e terzo d'argento, a cinque stelle d'oro; per inchiesta, ordinate in croce di S. Andrea.
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As variações de sobrenomes são frequentes e derivam principalmente de atos involuntários, como erros de tradução ou inflexões dialetais, ou de atos voluntários, como tentativas de escapar da perseguição ou aquisição de títulos e propriedades de outras famílias