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Lo stemma verrà controllato e, se necessario, ridisegnato rispettando scrupolosamente le regole araldiche dai nostri esperti.
Lingua del testo: Italiano
Titoli: Nobili
Nobili in:Italia (Lombardia - Liguria)
Il paese o regione del dossier sono riferiti prevalentemente ai luoghi dove la famiglia è stata ascritta alla nobiltà e possono essere diversi da quelli di residenza.
Illustre ed antica famiglia genovese, di chiara ed avita virtù, propagatasi, nel corso dei secoli, in diverse regioni d'Italia. Secondo alcuni studiosi essa sarebbe originaria dell'omonima città lombarda da donde si sarebbe spostata in Genova verso il 1429. Tuttavia vi sono evidenze che i Bergamo erano ben prima presenti nell'oggi capoluogo ligure, trovandosi tra gli altri un Giovanni de Bergamo, cittadino genovese nel 1222, al dì 22 di novembre. Altri eruditi vogliono invece la famiglia oriunda dall'isola greca di Chia donde però, con più larga probabilità, si trasferì per cagioni commerciali partendo da Genova stessa. Possiamo quindi concludere che i Bergamo abbiano tratto il proprio nome dalla città di origine e che ha più riprese siano passati in Genova tra il XIII ed il XV secolo, per ampliare i propri commerci. La famiglia deve infatti la sua fortuna all'abilità dimostrata nell'esercizio dell'arte della seta; essa aveva infatti diverse proprietà immobiliari in vicinanza dell'ospedale di Pammatone, dove vi erano molte tintorie e laboratori artigiani tessili. Nel 1528 tre rappresentanti della famiglia vennero ascritti al Liber Civilitatis, Cosmo, Stefano e Francesco de Bergamo. Nello stesso anno, come giusta il Crollalanza, vennero anche ascritti all'albergo Doria. Due membri del casato furono anche Anziani: Giovanni e Pellegro, rispettivamente nel 1431 e nel 1507. Successivi documenti evidenziano le attività commerciali ed imprenditoriali dei (de) Bergamo: il 27 giugno 1533 Giovanni Bottario de Tassorello, "textor pannorum septe", figura debitore di Stefano Doria de Bergamo della somma di 10 lire; il 28 maggio 1534 Pellegrina, di Galeotto De Ferrari e vedova di Battista de Bergamo, la quale agiva con il consiglio di Raffaele De Franchi de Honeto fu Geronimo e del notaio Giovanni Battista Grimaldi de Zino, due dei più prossimi parenti, locava a Gregorio de Richino "... quandam ipsius Peregrine tinctoriam cum mediano domus sitte iuxta fosatum Pammatoni seu in contracta ipsius ...", confinante con un’altra piccola casa della stessa, per sette anni al canone di 50 lire annue; Francesco Doria de Bergamo, del fu Pellegro, è presente in un atto del 16 maggio 1550 redatto nello studio del giureconsulto Nicolò Gentile Senarega. In tale data, ...
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Lo stemma verrà controllato e, se necessario, ridisegnato rispettando scrupolosamente le regole araldiche dai nostri esperti.
BlasoneBergamo
1. Stemma della famiglia: Bergamo
Lingua del testo: Italiano
Di rosso, al mastio d'argento, merlato, torricellato di tre pezzi pure merlati, equidistanti, aperto del campo e fondato sulla campagna di verde.
Stemma della famiglia Bergamo nobile in Genova, fonte: "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti" vol.I, pag. 119, compilato dal Comm. G.B. di Crollalanza, edito presso la direzione del giornale araldico, Pisa 1888.
Un monte di tre colli uscente dalla punta accompagnato da tre gigli ordinati in capo.
Blasone della famiglia Bergamo. Fonte bibliografica: "Raccolta di armi gentilizie di varie città e famiglie nobili d'Italia, parte solo tratteggiati a penna, e parte anche acquerellate" manoscritto conservato presso la Biblioteca Nazionale di Roma.
Di rosso, al mastio d'argento, merlato, torricellato di tre pezzi pure merlati aperto del campo e fondato sulla campagna di verde. Cimiero: un aquila di nero coronata d'oro.
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Note legali
Le Traccia araldica sono dei dossier fatti da un programma A.I. utili quale punto di partenza per ricercatori ed appassionati araldisti e confermano che ci sono delle informazioni su cui lavorare ed è possibile ordinare un documento araldico.
Le variazioni dei cognomi sono frequenti e derivano prevalentmente da atti involontari quali errori di traduzioni o inflessioni dialettali oppure da atti volontari quali tentativi di sfuggire a persecuzioni o acquisizione di titoli e proprietà di altre famiglie
