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Language of the text: Italiano
Nobility: Conti - Nobili
Nobles in:Italia (Toscana)
The country or region of the dossier mainly refers to the places where the family was ascribed to the nobility and may be different from those of residence
Variations Last name: Baccellino
Variations of surnames are frequent and mainly derive from involuntary acts such as translation errors or dialectal inflections or from voluntary acts such as attempts to escape persecution or acquisition of titles and properties of other families
La stirpe Baccelli vanta antica e nobile fama in terra toscana, e segnatamente nella città di Firenze sin dal secolo XVI. Tra i suoi illustri membri si ricorda Baccio, uomo di lettere, celebre tra gli Accademici degli Umidi col nome di “Pantanoso”, il quale diede alle stampe la traduzione dell’Odissea, opera in versi sciolti composta dal fratello Girolamo. Liberato Giovanni, nato il dì 18 novembre dell’anno 1872 e spentosi il 21 ottobre 1835, fu chierico regolare delle Scuole Pie in Lucca e stimato professore di fisica presso l’Ateneo di Bologna. Matteo, nato nel 1769 e morto nel 1850, fu pittore di chiara fama e fortuna: operò nell’Accademia di San Luca in Roma fino al 1803, indi recossi in Polonia, dove insegnò l’arte della pittura e ove tuttora si conservano le più insigni sue opere. Bartolomeo di Piero, detto il Baccellino, visse nel secolo XVI, valente scultore, che con il figlio Pietro lavorò alla Cattedrale di Arezzo, distinguendosi quale primo artefice a sbozzare i marmi di Carrara in grandi blocchi. Guido, nato il 25 novembre 1832, fu clinico insigne e di ...
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BlazonBaccelli
Variations Last name: Baccellino
1. Crest of family: Baccelli
Language of the text: Italiano
D'azzurro, a due mazze d'arme decussate d'oro, accantonate da quattro pere dello stesso, fogliate di due pezzi di verde.
Blasone della famiglia Baccelli; fonte: "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze. Nota: si rinviene altresì il più antico cognome «Mazzinghi da Peretola», il quale parrebbe essersi trasformato dapprima in «Spinelli» e, soltanto in seguito, in «Baccelli». Michele di Bene, esponente della nobile stirpe dei Mazzinghi di Peretola, forse al fine di celare le proprie origini magnatizie, venne registrato nel 1420 con il patronimico Spinelli; tuttavia, sulla sua tomba nella chiesa di Santa Maria Novella (1430), si legge la dicitura «Spinelli de Mazzinghis». Nel 1572, Pietro e Baccio Baccelli si professarono discendenti di un Piero di Francesco Mazzinghi, detto Baccello, vissuto nel XV secolo.
Troncato: nel primo d'azzurro a due leoni affrontati di oro tenenti insieme colle branche anteriori una stella dello stesso; nel secondo di rosso a due mazze d'armi di argento passante in croce di S. Andrea accantonate da quattro pere fustate e fogliate dello stesso. Cimiero: Un dragone alato di nero, coronato d'oro.
Blasone della famiglia Baccelli di Roma. Fonte bibliografica: "Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana di V. Spreti".
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Variations of surnames are frequent and mainly derive from involuntary acts such as translation errors or dialectal inflections or from voluntary acts such as attempts to escape persecution or acquisition of titles and properties of other families
