Se acquistate un documento araldico verrà eseguito un nuovo approfondimento accurato della ricerca araldica da un araldista esperto ed il documento verrà scritto in Italiano o Inglese.
Lo stemma verrà controllato e, se necessario, ridisegnato rispettando scrupolosamente le regole araldiche dai nostri esperti.
Il paese o regione del dossier sono riferiti prevalentemente ai luoghi dove la famiglia è stata ascritta alla nobiltà e possono essere diversi da quelli di residenza.
Le variazioni dei cognomi sono frequenti e derivano prevalentmente da atti involontari quali errori di traduzioni o inflessioni dialettali oppure da atti volontari quali tentativi di sfuggire a persecuzioni o acquisizione di titoli e proprietà di altre famiglie
La famiglia Abate, o degli Abati, è una famiglia di antica e nobile stirpe toscana, originaria della splendida città di Firenze. Nel corso dei secoli, questa famiglia si è moltiplicata e diffusa in diverse regioni d'Italia e del mondo, lasciando ovunque la propria impronta. A Firenze, gli Abate erano signori del castello di Galianza, esercitando la loro autorità come capi del popolo. Spesso, avevano il potere di governare a loro piacimento, dimostrando la loro influenza e autorità. Tuttavia, appartenendo al partito dei Bianchi, furono costretti ad abbandonare Firenze quando questa fazione fu sconfitta dai Neri. Nonostante questo, i membri della famiglia Abate si trovarono disseminati in tutto il territorio italiano, come macchie di leopardo sparse in una vasta savana. Una linea della famiglia fiorì nobilmente a Mantova, dove un certo Antonio esercitò l'arte della mercatura, diventando "Consiliarius mercadantie Mantuae" e membro del Comune. Si occupò degli affari del Comune nel 1291 e 1292, trattando la pace con Verona e l'alleanza con Padova e Bologna. Questa linea della famiglia, però, si estinse nel 1681. ...
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Blasone della famiglia Abate, Abati o degli Abati in Firenze e Catanzaro. Fonti: "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti" vol.I; Blasonario delle piazze chiuse della Calabria: Catanzaro, Cosenza e Tropea.
D'argento, a due caprioli d'azzurro; col capo di rosso, caricato di una mitra con infule di argento, bordata d'oro e foderata di verde.
Blasone della famiglia Abate o dell'Abate in Modena. Fonte : "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti" vol.I.
D'azzurro, alla fascia di rosso orlata d'argento, accompagnata da due stelle d'oro, una in capo, e l'altra in punta. Cimiero: un pavone al naturale ruotante. Motto: Opportunum obsequium
Blasonedella famiglia Abate o Abbate in Savigliano: Fonti bibliografiche: "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti" vol.I, compilato dal Comm. G.B. di Crollalanza, edito presso la direzione del giornale araldico, Pisa 1888; "Il Patriziato Subalpino" di Antonio Manno, Firenze, 1895-1906.
5. Stemma della famiglia: Abate, Abati, Degli Abati
Lingua del testo: Italiano
D'argento a sei palle di rosso, collocate come quelle dei Medici.
Blasone della famiglia Abate, Abati o degli Abati in Firenze. Fonte: "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti" vol.I.
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Note legali
Le Traccia araldica sono dei dossier fatti da un programma A.I. utili quale punto di partenza per ricercatori ed appassionati araldisti e confermano che ci sono delle informazioni su cui lavorare ed è possibile ordinare un documento araldico.
Le variazioni dei cognomi sono frequenti e derivano prevalentmente da atti involontari quali errori di traduzioni o inflessioni dialettali oppure da atti volontari quali tentativi di sfuggire a persecuzioni o acquisizione di titoli e proprietà di altre famiglie