Argenio e d'Argenio sembrerebbero tipicamente campani dell'Irpinia di Avellino in particolare con ceppi anche a Benevento, Napoli e Mercogliano (AV), con ceppi anche in Puglia a Barletta (BA) e a Margherita Di Savoia e San Ferdinando Di Puglia nel foggiano, è ben presente anche a Roma, Dargenio invece sembra specifico di Barletta (BA) e del basso foggiano, dovrebbero derivare dal nome latino Argenius, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio nel settembre 1799 in una deposizione a favore di un tale Don Nicola D'Argenio di Banzano casale del Regio Stato di Montoro (AV). integrazioni fornite da Francesco D'Argenio Nell'opera"Documenti per la Storia dei Comuni dell'Irpinia" di Francesco Scandone pag 114 il 14 marzo 1605 viene menzionato il Comm. Della Somm. Francescantonio d'Argenio. Nell'Opera "Gli uffici del Dominio Sforzesco" di Caterina Santoro - Fondazione Treccani degli Alfieri a pag. 290 viene citato per l'anno 1465 Baldessar de Argenio con la carica per la "Potestaria Mendrisii et plebis balerne". Nell'opera "Il comune di Alanno (nelle sue origini nelle sue vicende nel suo lavoro) di Augusto Nini a pag.74 si cita per l'anno 1505 il Magnifico Benedetto de Argenio. Tommaso Leccisotti nell'Opera "Le pergamene latine di Taranto nell'archivio di Montecassino" a pag. 10 cita per l'anno 1456 del 17 di novembre la concessione all'Abate Cesare di Riccardo de Argenii di Taranto la concessione per nove anni di affittare le terre della chiesa di San Pietro Imperiale Notaio Bernardo Bonamico di Taranto - Giudice a contratti Francesco di Taranto. Lo stemma che compete a quest'antica e nobile Casata è conservato nell'Archivio Araldico Guelfi Camaiani dei Conti Pierfrancesco e Alessandro Guelfi Camaiani, e risulta così blasonato: "D'Argento, a tre rose di rosso".
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