La famiglia è originaria di Albania e si stabilì in Italia nel 1492 con Conte Nicola Staif, il quale fu il capostipite dei sue rami di Trani e di Calabria. Apparteneva alla prima nobiltà. In questa fu primo barone di Falconara - Albanese Giuseppe - Antonio, il quale per la sua ferocia diede motivo ai castellani di unirsi al fratello di lui Andrea, che ambiva al possesso del feudo e di ribbellarsi, incendiando il castello in una notte tempestosa nel 1600. Scampato dal furore popolare, Giuseppe-Antonio si rifugiò nelle terre di Oriolo sotto la protezione di quel principe. Nel 1785 Giorgio - Carlantonio - Scipione - Franfesco - Ottaviano, unico discendente del detto Giuseppe Antonio, si trasferì in Trinitapoli (nella provincia di Foggia) in cui possedeva le vaste signorie di S. Antonio, Cafagna, Russo e Postapiana, fondando così la famiglia di Puglia tuttora fiorente. Altro ramo. E' un ramo della perugina famiglia Armanni, e si vuole prendesse il cognome dalla terra di Staffolo, di cui fu signora. Ha dato in ogni tempo alla patria illustri uomini, fra' quali son da notare un Armanno, il quale ebbe il comando supremo della repubblica pisana, e quindi della perugina, cui nel 1335 sottomise Arezzo; un Bartolomeo sostenne il capitanato del popolo di Pisa nel 1394; un Cherubino, il quale soggiogò molte terre luoghi nei dintorni di Orvieto e poi Città della Pieve nella prima metà del XV secolo; ed un Falcino conte di S. Giuliano che fu senatore di Roma nel 1413, e sostenne la pretura di Firenze nel 1416. Tre furono insigniti della sacra porpora: Rodolfo creato da Onorio II Cardinale e quindi Vescovo di Perugia; Giovanni creato da Innocenzo II nel 1143; e Teodorico creato da Papa Alessandro III. ...
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BrasãoStaffa
1. Brasão da família: Staffa
Língua do texto: Italiano
D'oro, al capriolo di rosso, caricato di tre stelle di sei raggi d'argento
Blasone della famiglia Staffa di Puglia e Calabria. Fonte bibliografica: "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti" vol.II, compilato dal Comm. G.B. di Crollalanza, edito presso la direzione del giornale araldico, Pisa 1888.
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