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L'arma adottata dal famiglia Grillenzoni trova la sua ragion d'essere da un'antica ma falsa tradizione che la faceva derivare dal connubio di due individui delle cospicue ed illustri famiglie romane degli Orsini e dei Vitelli. Un'altra tradizione che per la sua attendibilità fa il paio con la precedente, è quella che vuol far derivare la famiglia da un teutonico "Girlensohn" venuto in Italia al seguito di Ottone imperatore. Fatto sta che i Grillenzoni o Ghirlenzoni sono antichi in Carpi, donde diramano a Modena, a Ferrara, al finale, a Correggio, alla Mirandola. L'albero genealogico dei Grillenzoni di Carpi muove sicuramente da un Antonio vivente nel 1344. Il ramo di Modena nel sec. XVI già numeroso e potente forse più di energie individuali di aderenze e di parentele, che dimezzi finanziari, prese parte attiva alle fazioni cittadine. Diede alla patria capitani e uomini d'arme valorosi, prelati, magistrati e giureconsulti, medici, filosofi e letterati distinti. Citiamo per tutti: Giovanni di Niccolò medico, filosofo ed umanista, grande amico del Castelvetro, fondatore e animatore in Modena di quella accolta di dotti, chiamata volgarmente l'Accademia e divenuta famosa in tutta Italia, sciolta poi e perseguitata perchè gli Accademici erano propensi alle nuove linee della Riforma e avevano varcato nelle loro disquisizioni i confini degli studi letterati e scientifici, spingendosi con la loro attività nel campo religioso e dogmatico; Bartolomeo, fratello del precedente valoroso giureconsulto, podestà a Ravenna, a Parma, di Mantova, di Lucca, Auditore di Rota a Genova e a Firenze; Leandro od Evandro, detto il collaterale governatore di Romagna per Alfonso II d'Este; Bartolomeo di Leandro governatore di Brescello, castellano della fortezza di Modena. Appartengono ben presto i Grillenzoni al ceto Conservatorio della città, ed in seguito un ramo di essi fu elevato al grado comitale nella persona del nobile patrizio modenese Bartolomeo fu Leandro,