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Antica famiglia originaria Amalfinata, detta pure Ancoraria ed Anchola. Nel IV volume dell'opera del Cav. Ricca la Nobiltà delle Due Sicilie, nel discorso genealogico della famiglia d'A. sono riportate due iscrizione che il Primicerio della Chiesa di Amalfi Girolamo Pansa attesta nel 23 maggio 1798 ritrovarsi nel Duomo di Amalfi prima che Monsignor di Bologna lo avesse riattato, e che con altre molte iscrizioni furono tolte via andando disperse. Il Brandi nelle vite de' Pontefici asserisce che Stefano VII romano, fosse della famiglia d'A. perchè usava per arme un'ancora. E tale opinione è seguita dal Confuorto nel quarto volume di giunta ai tre del de Lellis sulle famiglie nobili. Dalle iscrizioni sudette si rileva che Leone Conte della Repubblica Amalfitana nell'anno 846 era cognominato Ancorario, e che Pietro, discendente di Lenzio, era ascritto al Seggio di Nido. Ma di tali fatti non si trova riscontro in nessuno dei cronisti e storici i quali hanno accuratamente ricercate le vetuste memorie di Amalfi, ed è a credere che essi non avrebbero tralaciato di ricordare se non altro il primo de' due fatti che si vedono dichiarati solo nel 1798. Riguardo all'asserzione del Brandi, o la parola romano è inesatta, o è a supporsi che il Pontefice non appartenesse a' d'A.; ed in verità sembra non poco strano, che dopo soli 82 anni, venisse dimenticato l'illustre stipite e la patria donde Stefano VII sarebbe disceso. Lasciando quindi da parte tali asserzioni forse possibili, date per certe dal Cav. Ricca, ci si limiterà a ricordare quelli individui che col cognome d'A. si ritrovano pei primi nella metà del secolo XII. La famiglia D'A. ha vestito l'abito di Malta nel 1449, ed ha goduto nobiltà in Amalfi ed in Barletta. Un ramo della famiglia de Ponte nobile amalfitana si estinse nella famiglia d'A. la quale