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Si ha memoria di un Pietro (1694-1767), giureconsulto, fu padre di Giuseppe 1739-1808), pure giureconsulto, assessore della Congregazione Municipale di Milano dal 1776 al 1786. Arme del casato: Partito: al primo che è troncato: a) di rosso al guerriero d'argento appoggiato, colla destra sulla spada abbassata, colla sinistra sullo scudo; b) d'oro, al bue al naturale accovacciato sulla campagna erbosa, di verde: al secondo che è troncato: a) di oro all'aquila coronata, di nero, linguata di rosso; b) d'azzurro a due gigli di oro. Da D. Cristina Anelli ebbe Pietro (n. 1802-1864), che con sovrana risoluzione 12 febbraio 1842 veniva insignito della nobiltà dell'Impero Austriaco. In quell'anno stesso veniva adottato dal patrigno suo barone Lattanzio, consigliere aulico del Supremo tribunale di Giustizia di Vienna, il quale con sovrana risoluzione 8 settembre 1824 aveva ottenuta la concessione del titolo di barone essendo egli decorato dell'ordine di Leopoldo: il figlio adottivo Pietro assumeva l'obbligo di aggiungere al proprio il cognome di Valsecchi. Giuseppe, figlio del suddetto Pietro, con Regio Decreto 13 ottobre 1897 e successive RR. LL. PP. 5 giugno 1898 ebbe per concessione il titolo di barone con trasmissione primogeniale maschile e con decreto ministeriale 2 luglio 1901 gli fu confermato l'uso del predicato di Belvignate.