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Antichissima e nobilissima famiglia milanese. La Chiesa di Milano dette in feudo a Corrado figlio del conte Berengario il castello di Castiglione nel contado di Seprio, a lui e a suoi discendenti, per il che, questi, presero il nome di Castiglioni. Si divisero poi in molti rami che si sparsero in varie città d'Italia quali Ferrara, Mantova, Modena, Cingoli ottenendo dappertutto l'aggregazione al ceto dei patrizi e dando alla nuova patria uomini illustri nelle armi, nella toga, nelle scienze, nelle lettere. Dal ceppo di Milano, e che ivi si rese illustre, ben sei membri furono elevati agli onori degli altari; uno alla suprema cattedra di Pietro e cioé Celestino IV (1241); sei indossarono la porpora cardinalizia; tre furono arcivescovi di Milano e sei vescovi di altre sedi. Del ramo di Cingoli fu capostipite un Branda Bernardo che da Milano ivi si portò nel 1600 circa e che fu subito per la sua nobiltà ascritto a quel patriziato. Giulio Cesare ottenne dall'imperatore di Germania la conferma del titolo di conte palatino per sé e suoi discendenti. Ma la gloria maggiore di questo ramo fu Francesco Saverio che creato cardinale del titolo di S. Maria in Traspontina l'8 marzo 1816 fu elevato alla cattedra di S. Pietro il 31 marzo 1829 col nome di Pio VIII. Morì egli il 30 nov. 1830 dopo aver reginato solo 1 anno e 8 mesi, venendo sepolto in S. Pietro con un magnifico monumento del Tenerani. Il Sommo Pontefice Pio IX nel 1840 creò Giovanni Stefano e tutti i suoi discendenti in linea primogenita mascolina marchese di Botontano. La Consulta Araldica (v. Elenco nobiliare ufficiale) dichiarò il 2 novembre 1924 spettare a questa famiglia i seguenti titoli: marchese di Botontano (m. pr.); conte palatino (m pr.); nobile dei marchesi di Botontano (mf.); nobile di Cingoli (mf.);