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Capo stipite degli Ezzelini in Italia fu Ezzolo di Arpone sceso della Germania nel 1036 con Corrado II il Salico, da cui ebbe in dono il castello di Onara e quello di S. Romano dal quale poi si dissero, gli Ezzelini da Romano. Fu inoltre investito quest'Ezzelo del castello e distretto di Bassano e delle due ville di Angarano e Cartiglione, dove esercitò un principesco dominio. Ezzellino suo figlio, detto il Balbo perchè balbuziente, fu crociato in Terra Santa nel 1147, e tornato in patria fu investito dal Vescovo di Feltre del castello di Maser, e da quello di Belluno delle terre di Oderzo e Mussolente. Ezzellino detto il Monaco, perchè pria di morire vestì l'abito dei Benedettini di Campese, capitanò la fazione dei Ghibellini Marchegiani. Si rese potente in Verona, e commise stragi ed incendi nella città di Vicenza: ebbe seggio anche a Padova, si pose in lotta coi Camposampiero, e ruppe guerra anche al Marchese d'Este. Morì verso il 1235. Continuò le stragi e le crudeltà del padre un terzo Ezzelino che la storia chiama tiranno. Combatté anch'esso alla testa dei Ghibellini e riportò dapprima grandi vittorie: prese Verona, Padova ed alcune altre città d'Italia, dove esecitò la più abominevole tirannia. Ma essendosi i principi di Lombardia con a capo Uberto Pallavicino confederati contro di lui, lo presero allorquando veniva per attaccar Milano, e lo condussero a Soncino ove morì disperatamente il 12 Ott. 1259. In lui si spense la stirpe e il nome degli Ezzellini da Romano.