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La famiglia Falera è assai antica e nobile. Originaria della Toscana, i nomi dei suoi componenti si trovano, soprattutto, ricordati in contratti di acquisto di terre e case. Annovera questa illustre casata personaggi di elevate virtù, ma la penuria delle scritture in quegli antichi secoli ci priva di quelle curiosità più nobili, che si possono desiderare. Vari rami della famiglia si propagarono in diverse regioni d'Italia. Nei ricordi dei tempi andati si leggono alcune varianti di questo cognome, dovute alle solite cause della pronunzia dialettale e dal modo di interpretare nella scritturazione i cognomi. Nel XII secolo Bonifacius Salerius fu Vescovo di Venezia ma, negli atti di archivio, si trovano scarsissime notizie su questa casata, solo il blasone e il motto sono riportati nei testi storici. La presenza dell'arma e del motto nella bibliografia documentata della famiglia Falera ci conferma, comunque, l'avita nobiltà raggiunta dalla casata. Infatti l'origine del motto risale a circa il XIV secolo e deve essere ricercata in quei detti arguti che venivano scritti sui vessilli o bandiere dei cavalieri, esposti alle finestre delle locande in cui questi alloggiavano, in occasione dei tornei, e durante i tornei stessi. Il motto era un pensiero espresso in poche parole facente allusione a un sentimento palese o nascosto, a una qualità, a un ricordo storico, per stimolo al coraggio o onore. Era scelta dal capo della famiglia, dal cavaliere entrante in lizza o data dal sovrano al proprio uomo ligio. Motto della famiglia: Blasius facito.