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I Blardoni sono originari dell'Ossola Inferiore ed hanno per capostipite un Giacomo, avo di Bernardino, notaio e causidico collegiato, dimorante in Vogogna, già capoluogo di quella valle, padre di Pietro, pure giurisperito, che nel 1717 sposò in quel borgo Giuseppa Olimpia, figlia di Carlo Vittorio, marchese d'Inveruno, la quale, ultima di sua famiglia, fu erede dei feudi di Dairago, Inveruno e Furato, di cui, con istrumento 16 maggio 1652 del notaio camerale Francesco Marcantolo, era stato investito, con trasmissione primogeniale maschile e per una femmina una volta tanto, Giambattista, che con diploma di Filippo IV, re di Spagna, del 4 agosto 1653, interinato il 25 giugno dell'anno susseguente, veniva decorato del titolo di marchese di Busto Arsizio per maschi primogeniti, titolo che poi, con diploma dello stesso re del 10 settembre 1662, si trasferiva sul feudo d'Inveruno e Villa Cortese. Nel 1778 prese in moglie in secondi voti, Flora Mandelli del conte Giovani Battista, ultimo rampollo di questa illustre ed antica famiglia ed il figlio loro Pietro Antonio (1789-1864), chiese, ma non ottenne, il titolo di marchese e da Giuseppina Marinoni, di nobile e cospicua casata milanese, ebbe Gabriele, che aggiunse al proprio i cognomi quello dei Mandelli. Questi ebbe tre consorti: Elisa Melzi d'Eril di don Carlo, improle, Leopoldina Alemagna del conte Giuseppe, dalla quale ebbe Vittorio, morto in giovane età nel 1875 e Carolina Falcone, madre delle attuali rappresentanti della famiglia, estinta per la linea maschile. La famiglia è iscritta nel Libro d'Oro dela Nobiltà Italiana e nell'Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano coi titoli di Nobile (pers.), in persona di Giuseppa, di Gabriele, di Pietro Antonio. Sorelle: Ines in Parravicino, Irma in Barbara di Gravellona. Motto della famiglia: Sustinent ossa triumphum.