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Famiglia assai antica e nobile, originaria del territorio di Torino, nel corso dei secoli si propaga in diverse regioni d'Italia, prevalentemente in Veneto. Con Sovrana Risoluzione Austriaca 21 novembre 1816 a Girolamo di Momo fu confermata l'antica nobiltà, come godeva la sua famiglia prima dell'anno 1796; e Carlo Tomaso con Sovrana Risoluzione Austriaca 16 dicembre 1839, ebbe il titolo di barone dell'impero austriaco coi suoi legittimi discendenti d'ambo i sessi. I seguenti figli di Girolamo Filiberto e di Maria dei conti Angeli, sono iscritti nell'Elenco ufficiale: 1. Carlo, nato Venezia 12 gennaio 1876; 2. Giovanni Battista, nato Venezia, 26 ottobre 1878; 3. Cecilia, nata Venezia , 12 agosto 1880. La presenza del motto nella bibliografia documentata della famiglia ci conferma l'avita nobiltà raggiunta della casata. Infatti l'origine del motto risale a circa il XIV secolo e deve essere ricercata in quei detti arguti che venivano scritti sui vessilli o bandiere dei cavalieri, esposti alle finestre delle locande in cui questi alloggiavano, in occasione dei tornei, e durante i tornei stessi. Il motto era un pensiero espresso in poche parole facente allusione a un sentimento palese o nascosto, a una qualità, a un ricordo storico, per stimolo al coraggio o onore. Era scelta dal capo della famiglia, dal cavaliere entrante in lizza o data dal sovrano al proprio uomo ligio. Motto della famiglia: Iustus et propositi tenax.