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Dapprima Pirano poi Capodistria, l'antica justinopoli fiori gemelli adagiati sulla sponda redenta del mar nostro, furono culla ed abitazione dei membri della famiglia, gente assai versata nelle discipline delle amministrazioni civiche. Ancora dal 1302 Dominico Senno presenziava a Pirano ad una sentenza per zuffa emanata dal podestà Panfratio Justiniano. L'11 agosto 1335 Papone era già procuratore del comune di Pirano, e suo nipote Michele, figlio di Bernardo, Michael Senno Bernardi, venne aggregato al nobile Consiglio della vicina Capodistria il 29 maggio 1400, ove nell'anno seguente troviamo registrato un altro membro di questa famiglia Ex Christophurus; altri se ne avrebbero potuto trovare e documentare se nei registri di quel nobile Consiglio non fossero stati descritti che i soli consiglieri ai quali il comune affidava i pubblici mandati da adempiere nel termine prestabilito dal governo centrale di Venezia. Per tale deficenza di notizie sappiamo solo che qualche Senno fu avvocato del comune, Advocatus Comunis, Cancelliere, Justitarius, Extimator, venne investito Francesco Rocco marito di una Petronio, della gente Petronia oriunda dai Sabini, trapiantatasi nell'Istria e salita, dopo il 1500, nelle cariche civiche ed ecclesiastiche a Pirano, e così in altri luoghi. Oltrechè a Capodistria i membri della famiglia erano compresi dai primi del '500 nel vecchio "patriziato", non peranco riconosicuto tale, di Pirano. Da Francesco, figliuolo del molto Illustre signori Apollonio, congiunto coi conti Caldana di Pirano, famiglia che ci ricorda quel Petronio Caldana decorato dal Doge di Venezia il 7 marzo 1656 col titolo di cavaliere di S. Marco, discesero i prelati Bernardino, Domenico e Francesco, nobile di Pirano, Coadiutore a Veglia ed a Pola, che il 1 settembre 1734 ottenne l'abilitazione alle cancellerie di Venezia. Ancora dal 1627 Antonio Apollonio, et Zan Pietro della fedelissima Comunità di Pirano, scrissero al Ser.mo Principe che si fosse provveduto di luoghi sufficienti per collocare