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Antica ed illustre famiglia ternana, detta Tomasoni o Tomassoni, di chiara ed avita virtù, propagatasi, nel corso dei secoli, in diverse regioni d'Italia. Inizialmente appartenente alla piccola classe dirigente dello Stato, costituita da notai, avvocati, sindaci e procuratori, in virtù delle eroiche e politiche gesta di un Raimondo, la casata ottenne il titolo comitale e l'arme. Alessandro Tomasoni, nato a Terni intorno al 1508 e morto nel 1555, alla Madonna della Quercia per le ferite riportate nella grandiosa battaglia di Porto Ercole del 10 giugno 1555, può essere considerato il "capostipite militare" della casata. Egli svolse la propria carriera militare iniziando dal gradino più basso fino a divenire Generale dell'esercito pontificio ed apprezzato ingegnere militare. Esordì agli ordini di Gentil Virginio Orsini, Conte dell'Anguillara, scorrendo tutte le coste del Mediterraneo per combattere i Turchi, passò poi nell'esercito pontificio per condurre, come figura di primo piano, la guerra del sale prima a Perugia poi a Paliano; sempre a Perugia collaborò con il San Gallo alla costruzione della Rocca Paolina; pose l'assedio alla città di Mirandola e la espugnò; partecipò, infine, alla difesa della Repubblica di Siena, ove esalò il mortal respiro. Il di lui fratello Lucantonio, nato a Terni nel 1511, seguì le orme fraterne, ma preferì altri committenti: i Duchi di Savoia. Combatté nelle guerre del Piemonte, nel conflitto franco-asburgico, nelle guerre di religione in Germania e nelle guerre delle Fiandre, coronate dalla vittoriosa battaglia di San Quintino, mediante la quale i Savoia riottennero il loro Ducato. Con l'avvento della pace nel Ducato, Lucantonio mutò committente e si arruolò nell'esercito pontificio, agli ordini diretti del Papa, distruggendo gli Ugonotti protestanti in Provenza e nell'Avignonese. Al termine, si recò prima in Grecia e poi a Malta, per combattere con successo i Turchi invasori. Rientrò in Patria per proteggere lo Stato della