Apellido

Raccio

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Famiglia campana, di antica e nobile tradizione, propagatasi, nel corso dei secoli, in diverse regioni d'Italia, ove i suoi membri, accolti nelle importanti cariche delle città dove ebbero dimora, furono cospicui ed acquisirono prestigio. La cognominizzazione anteriore al XVII secolo dovrebbe derivare dal toponimo omonimo, una contrada del vietrese (Sa), probabile luogo di origine del capostipite. I nomi dei Raccio si trovano, di sovente, menzionati in atti e documenti notarili, fin dai secoli trascorsi, dai quali appare la loro elevata condizione. Ricordiamo: Ariano, il quale, nel 1563, ebbe concessione dei diritti feudali, su parte delle terre di Ginestra, donategli da Innico de Guevara, Gran Siniscalco del Regno delle due Sicilie; Giovanni, nel 1569, ottenne il terreno di Ursara, per il quale, insieme ai propri discendenti, venne ascritto al patriziato. Un ramo della famiglia, in tempi remoti, risulta essere passato in Roma. Questa famiglia, infatti, a dir dell'Amayden, era sicuramente comprese

Scaccato d'oro e di verde.

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