Apellido

Gonzati

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Ebbe uomini illustri nelle armi fin dal 1487, e Lucantonio era ascritto al Nobile Consiglio fin dal 1658. Con diploma 15 giugno 1717 l'Elettore di Baviera fregiò dell'ereditario titolo marchionale i due cugini Giovanni e Bonifacio Gonzati; ma, venuta meno la loro discendenza, il governo veneto trasferì il suddetto titolo al ramo superstite colla investitura del Settembre 1792. Il Marchese Vincenzo, vissuto sul declinare del XVIII secolo e nei primi anni del XIX, coltivò appassionatamente gli studj storici e coadiuvato da' suoi figli, Gio-Maria, Bernardo e Lodovico, fece una scelta e copiosa raccolta di opere stampate e manoscritte di autori e di argomenti vicentini, che fu poi generosamente donata alla città dal figlio Lodovico Arcidiacono della Cattedrale, ed ora trovasi collocata in apposita stanza nella Biblioteca Bertoliana di Vicenza. La presenza del motto nella bibliografia documentata della famiglia ci conferma l'avita nobiltà raggiunta della casata. Infatti l'origine del motto risale a circa il XIV secolo e deve essere ricercata in quei detti arguti che venivano scritti sui vessilli o bandiere dei cavalieri, esposti alle finestre delle locande in cui questi alloggiavano, in occasione dei tornei, e durante i tornei stessi. Il motto era un pensiero espresso in poche parole facente allusione a un sentimento palese o nascosto, a una qualità, a un ricordo storico, per stimolo al coraggio o onore. Era scelta dal capo della famiglia, dal cavaliere entrante in lizza o data dal sovrano al proprio uomo ligio. Motto della famiglia: Dulcis amor patrie.

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