Apellido

Melzi D'Eryl

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La casata dei Melzi prese sviluppo e notorietà durante il dominio visconteo-sforzesco incarnando poi nel periodo successivo le idee, i costumi, le credenze, le consuetudini della società milanese dell'epoca spagnola. Il ramo dei conti di Magenta procede particolarmente vigorosa fra il turbinare degli eventi i più fortunosi, raggiungendo l'apice colla figura del duca di Lodi, saggio reggitori di popoli, mecenate d'artistico e di letterato. Appartiente questo ramo alla linea dei Lampergi, mentre l'altra casata melziana, detta dei Malingegni, ha colla prima comune l'arma, ma non pare che altrettanto si possa dire dell'origine. Capostipite dei Melzi Lampergi è Jacomolo (viv. 1391), dal quale per varie generazioni discende Giovanni, marito di Brigida Tanzi, abile uomo politico inviato nel 1447 a Venezia a trattarvi la pace. Capitano e difensore della libertà di Milano, caduta la Repubblica Ambrosiana e sorto il principato di Francesco Sforza, fu eletto senatore, consigliere ducale e creato conte palatino

Inquartato: nel primo e quarto d'azzurro alla fascia di argento, carica di due quadrifogli d'oro, cuciti, alla piramide di sassi d'argento, attraversante; al secondo e terzo troncato di rosso e d'argento alla pantera di oro, macchiata di nero, rampante.

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