Apellido

Mirti

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Antica ed assai nobile famiglia teramana, documentata sin dal secolo decimo quinto, propagatasi, nel corso dei secoli, in diverse regioni d'Italia. Tal illustre casato, i cui membri sono stati ammessi nell'ordine di Malta e nell'ordine Costantiniano in tempi moderni, può vantare, tra i suoi personaggi, nove vescovi e due abati. D'altronde, tal famiglia, nel dispiegarsi dei lustri, sempre è riuscita a produrre una serie di uomini che resero illustre il suo nome, nei pubblici impieghi, nelle professioni liberali ed ecclesiastiche e nel servizio militare. Fra questi, senza nulla levar al valore degli omessi, contasi: Fabio Mirti fu governatore di Ascoli, nel 1556; Nicola Mirti fu regio giudice d'Abruzzo, nel 1579; Camillo Mirti fu camerario di Margherita d'Asburgo duchessa vedova di Parma; Raimondo Mirti fu reggente del comune di Teramo, nel 1666; Nicola Mirti fu governatore di Montorio, nel 1669; Giovan Francesco fu vicario lateranense dell'Abruzzo, nel 1709; Nicola Mirti fu

D'argento al mirto di verde posto sul medio più alto di tre monti dello stesso con due leoni al naturale controrampanti al fusto e moventi dalle cime laterali sopra una campagna d'argento con tre bande per inchiesta.

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