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La famiglia originaria di Civitavecchia, si trasferì in Livorno nei primi del secolo XIX, dedicandosi al commercio nel quale prosperò grandemente. Fu ascritta alla Nobiltà livornese con rescritto del 15 febbraio 1838. Pietro di Michelangiolo (nato nel 1808, morto nel 1899), banchiere, finanziere e letterato, dette impulso grandissimo allo sfruttamento delle miniere dell'isola d'Elba. Deputato e Ministro delle Finanze nel 1861-65, presentò alla Camera dei Deputati un disegno di legge per la creazione del Gran Libro del Debito Pubblico. Accusato come Presidente della Società per le Ferrovie Meridionali, di tentata corruzione di elementi parlamentari, presentò le dimissioni da deputato, nonostante l'inchiesta riuscisse per lui pienamente favorevole. Fu in seguito nominato senatore del Regno. Nel 1861 gli fu conferito il titolo di conte, trasmissibile ai figli maschi. Riccardo di Giovannangelo di Pietro. Sorella: Maria Adelaide. La presenza del motto nella bibliografia documentata della famiglia ci conferma l'avita nobiltà raggiunta della

Troncato: nel primo d'argento all'elefante passante al naturale caricato di una stella d'azzurro a otto raggi; nel secondo palato di rosso e di oro di quattro pezzi: il secondo palo caricato di una stella di rosso, il terzo da una stella d'oro, l'una e l'altra a otto raggi.

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