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Famiglia assai antica, venuta a Giaveno sul finire del secolo XV da Pinerolo, Piossasco, Caselette e Volvera, dove era largamente diramata. Già sul finire del secolo XVI vivente in condizioni di civiltà come è provato dalla patente colla quale il duca di Savoia, approvando e confermando, il 2 novembre 1625, l'arma gentilizia ai fratelli Vincenzo, Matteo, Gio. Michele, Giuseppe e Guglielmo degli Schioppi di Giaveno e ai nipoti loro Francesco Valentino e Claudio, attesta che costoro hanno onoratamente vissuto e usato dell'arma seguita: "D'azzurro alla fascia accompagnata in capo da tre stelle d'oro in punta da uno schioppo d'argento", col cimiero di un braccio armato che tiene colla mano una spada d'argento, e col motto: "a tout puissance". I più antichi documenti che di conservano di questa famiglia ci ricordano un Giorgio Sclopis, che viveva a metà del 1500, al quale si riallacciano con nessi genealogici sicuri le generazioni presenti e quelle da poco scomparse. Giorgio fu padre, fra gli altri, del venerabile Gabriele, che morì nel convento di S. Brigida presso Moncalieri il 5 maggio 1570, e di Eusebio (dec. 8 maggio 1586), che fu notaio. Quest'ultimo fu padre di Giacomo e di Gio. Giorgio. Da Giacomo il quale fu sindaco di Giaveno, originano i due rami dei conti di Salerano e dei signori di Brogostura mentre Gio. Giorgio, che fu notaio e segretario di Giaveno è lo stipite del ramo tuttora fiorente. Figlio di Giacomo fu Giovanni Giorgio, che fu sindaco e verso il 1690 trasferì la sua dimora a Torino. Egli fu padre di Giovanni Battista, di Giacomo Francesco e di Carlo Antonio, l'ultimo dei quali pure a nome dei suoi fratelli, consegnò il 10 settembre 1687 l'arma gentilizia: "D'azzurro a due schioppi decussati ed addossati, colla fascia doppio merlata, attraversante, il tutto d'argento; la fascia