Apellido

Voci

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Antica famiglia spagnola, originariamente detta Voces, di chiara ed avita virtù, la quale pose dimora in territorio siciliano, mutando la propria cognominizzazione in Voce o Voci, e, più specificatamente, in Messina. Ivi, la famiglia venne ascritta alla nobiltà messinese, nell'anno 1798. In ogni modo, tal famiglia, nel dispiegarsi dei lustri, sempre è riuscita a produrre una serie di uomini che resero illustre il suo nome, nei pubblici impieghi, nelle professioni liberali ed ecclesiastiche e nel servizio militare. Fra questi, senza nulla levar al valore degli omessi, contasi: Filippo, giurista, vivente in Messina, nel 1510; Antonio Maria, dottore in "utroque jure", vivente in Messina, nel 1519; Domenico, protomedico alla Corte Napoletana, vivente nel 1521; Martino Antonio, milite dei corazzieri del re Filippo II di Spagna; Giacomo, valoroso uomo d'armi, il quale combatté per Carlo V contro i Veneziani; Agostino, giureconsulto, vivente in Messina, nel 1562; Leone, dottore in Sacra Teologia, vivente in

Spaccato d'azzurro e di un mare al naturale movente da una terrazza dello stesso; nel primo l'ombra di sole di rosso tramontante nel mare, sormontata nel capo da una cometa d'oro, ondeggiante in palo; nel secondo due uomini di carnagione, posti sulla terrazza, il primo al gonnellino di rosso, rivolto e rovesciato a terra in atto vociare, il secondo al gonnellino d'oro, impugnante in isbarra una lancia d'argento, fustata di nero, sul punto di ferir l'altro.

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