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Giovan Pietro de' Crescenzi Romano ampiamente scrive di quest'antica, ed illustre famiglia nella sua Corona delle nobiltà d'Italia, e si è raccolto da lui, come di Flaminio Rossi nel suo Teatro della nobiltà d'Europa, quanto di sotto si legge. Hebbe ella principio in Italia da Obizzo valoroso Alfiero, il quale militando con l'Imperator Carlo Magno, acquistò fama di prudente, e valoroso cavaliero; talche fù da quello eletto Alfiero generale del suo essercito Imperiale contra Longobardi, e mentre egli portava nel campo la gloriosa bandiera Orofiamma, fù assaltato di tre cavalieri contrarij c'havevano deliberato torgliela, e tutti à un tempo quelli gli mozzarono le mani; mà non per questo sbigottendosi Obizzo, abbracciò fortemente co' bracci tronchi le bandiere, fin che fù soccorso, e restandone in quella zuffa i tre Cavlieri morti, e lodato oltremodo Obizzo. Per questa meravigliosa azzione, e troppo coraggio fù egli cognominato B., ed in ricompensa de' sui serviggi hebbe dall'Imperador Carlo la città di Piacenza, che fù poi rimessa in libertà, ad instanza de popoli, da Lanfranco B. suo figlio, che fù uno de' magnanimi Signori del suo tempo, e n'hebbe in cambio molti Castelli, e Terre sul Piacentino. Possedè anche Pittoli, Vallelonga, San Bonico, Ronco, Viustini, Corneliano, Grazzano, Campremoldo, la Contea di Pontenuro, con molt'altre Terre, Castelli, Ville contadi, e Marchesati. Fù sempe reputata delle più illustri di Piacenza e contrasse affinità con tante nobili famiglie. *******Gl'Ottobelli, che degl'Ottavij di Roma riconoscevano la loro discendenza, ed havevano in Piacenza la dignità de' Conti Palatini, eran congiunti colla B. Lanfranco, figlio del secondo Obizzo, fù gran Barone, e generoso guerriero, con molto preggio fiorì appo l'Imperator Ottone, dal quale nel 980. fù honorato della Signoria, nella dieta di Roncaglia, di Viustino; testifica ciò il veridico Historico Carlo Sigonio. Un'altro Lanfranco figlio di B. di Piacenza, che coi