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In un sigillo a tre lati, della prima metà del secolo XVI, posseduto dalla famiglia, la quale è d'origine francese, si trova in una delle facce un monogramma della famiglia Real de la Motte Mongeot, in una seconda è inciso lo stemma con corona marchionale e il motto, Immundus cedit honesto; nella terza avvi una furia, dalle chiome sparse, a braccia aperte in numero di tre o quattro, finiente nell'inferiore parte del corpo in pesce. Attorno la leggenda: "Nec tempora possent". La famiglia, d'antica origine feudale, prese diversi nomi dai castelli posseduti in Francia. In uno istrumento originale da essa posseduto del 1516, firmato dal gran Consigliere della cancelleria di Borgogna, si legge: "La famiglia de Real B. de Joly è feudataria di Dijon, di Mont Saint Jean e confeudataria di Montjoly, dipartimento della Costa D'oro, nella Borgogna ed a facoltà, tasmissibile nei discendenti legittimi e naturali, di fregiare lo stemma proprio con la corona marchionale. Il primo della famiglia passato dalla Francia in Motte Mongeot, nato a Digione il 25 luglio 1716 e morto a Colorno presso Parma nel gennaio 1785. Egli coprì presso il duca Don Ferdinando di Borbone la carica di ingegnere ispettore generale delle reali caccie, piantagioni e fortificazioni e di cavallerizzo di campo. (Decreti sovrani e Ruolo dei Provvigionati in Archivio di Stato di Parma). Egli condusse in moglie Maria Champrieux, nata a Chambery il 10 ottobre 1741, dalla quale nacquero sette figli, tutti in Parma. Con sentenza del 13 febbraio 1777 la Comunità di Parma riconosceva il titolo di nobile a Francesco e ai discendenti suoi m. e f. (Archivio Comunale di Parma, Filza III, N 45). In detta sentenza sono enumerati i meriti insigni della famiglia, i beni immobili e i titoli da essa goduti in Francia, come pure i beni