Sulla identità della famiglia C. Romano di Sicilia con i membri della famiglia di Roma e di Napoli non dovrebbe esservi più dubbio. Il Villabianca (Francesco Maria Emanuele e Gaetani, march. di Villabianca) nella sua "Sicilia Nobile" nel vol. II pag. 203 trascrive in proposito il seguente brano del libro dell'abate Domenico De Sanctis (Columnensium Procerum Icones et Memoriae): "E che i Colonnesi di Sicilia, detti più anticamente anche Romani dei baroni di Cesarò, di Fiume, di Nisi, di Monte Albano, di Palizzi ed altri feudi siano dell'istessa famiglia C. nobilissima Romana, e dell'istesso sangue, e discendenza ne fa solenne, e pubblica attestazione il cardinale Prospero nel 1442 a Tomaso C. Romano dei baroni di Cesarò dichiarando essere questa famiglia di Sicilia la medesima che la famiglia di Roma, riconoscendo perciò, e chiamando esso Tomaso suo consanguineo". Siccome anche fe' Marc'Antonio Colonna duca di Tagliacozzo e gran contestabile del Regno ...
Di rosso, alla colonna d’argento coronata d’oro, piantata su onde d’azzurro, da cui emergono due giunchi di verde. Lo scudo accollato all’aquila imperiale. Cimiero: una sirena al naturale, coronata d’oro. Divisa: FLECTIMUR NON FRANGIMUR UNDIS. Alias: di rosso, alla colonna d’argento, a base e capitello d’oro, coronata alla antica dallo stesso.
Blasone della famiglia Colonna Romano. Fonte bibliografica: "Nobiliario di Sicilia" di Antonio Mango di Casalgerardo (Palermo, A. Reber, 1912) custodito presso la biblioteca centrale della regione Sicilia.
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