As variações de sobrenomes são frequentes e derivam principalmente de atos involuntários, como erros de tradução ou inflexões dialetais, ou de atos voluntários, como tentativas de escapar da perseguição ou aquisição de títulos e propriedades de outras famílias
A família tem origens normandas, de Rollone Duke da Normandia, chamada Batismo Rubberto, que proclamou Guglielmo com Gisla del Rè Carlo di Francia, e Gerloc donzela, esposa de Guglielmo Conte di Poitou, Guglielmo sucedeu seu pai em Duchea, e com Sprota, a jovem mais nobre de Dacia, ele fez Riccardo, que era um cavaleiro valente. De Riccardo, terceiro duque da Normandia, e de Gunnoride, nobre Daciana, sua segunda esposa; porque com Emma, filha de Ugo Duca da França, primeira esposa, ela não deixou filhos, nem nasceu Goffredo, e Guglielmo, ambos Condes de Aucense, ou Ocetense, Maugerio Conte Corbiliense, Arcebispo Rubberto de Roano, Haduis esposa de Coffredo Conde de Bertagna, Matilde d'Odone Conde de Blois, Emma esposa de Canute, rei da Inglaterra; e Richard o segundo, que sucedeu seu pai, no Ducado da Normandia. Este segundo Riccardo, com sua esposa Giuditta, irmã de Coffredo Conte di Bertagna, procriou Riccardo, que sucedeu ...
Spaccato d'oro e di nero, al leone dell' uno nell'altro, brisato in capo da un lambello di rosso. Cimiero: Un leone uscente di nero.
Fonte bibliografica: "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti" vol.I, compilato dal Comm. G.B. di Crollalanza, edito presso la direzione del giornale araldico, Pisa 1888.
Coupé d'or sur sable, au lion de l'un en l'autre ch. d'un lambel de cinq pendants de sable le pendant du milieu d'or. Cimier: le lion issant de sable. Supports deux lions d'or.
Blason de la famille Diacetto ou Diacetti. Source: "Armorial Général par J.B.Rietstap".
Troncato d'oro e di nero, al leone dell'uno all'altro, accollato da un lambello a quattro (o cinque) pendenti di rosso.
Blasone della famiglia Diaccetto; fonte: "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze fasc.1759. Note: il cognome indica il luogo di provenienza in Val di Sieve; si trovano indicati anche come «Cattani da Diacceto». Un ramo della famiglia si trasferì nel Napoletano con Gaspare da Diacceto alla fine del XV secolo; assumendo in seguito il titolo di duca di Atri e conte di Castelvillano. Lo stesso ramo si trasferì in Francia: Lodovico Cattani da Diacceto, maestro di casa del re di Francia, sposò nella II metà del XVI secolo Anna Acquaviva d'Aragona adottando uno stemma in cui quello fiorentino è sul tutto di un inquartato (1° e 4° d'oro, al leone d'azzurro (Acquaviva); 2° e 3° d'Ungheria, Gerusalemme, Napoli e Aragona) (L'Hermite 1661). Lo scudetto di Francia appare solo in due esemplari: uno riferito a Carlo da Diacceto, vicario a San Giovanni Valdarno nel 1410, l'altro riferito ad Alessandro da Diacceto, podestà di Greve nel 1547.
Troncato d'oro e di nero, al leone dell'uno all'altro tenente uno scudetto di Francia, accollato da un lambello a quattro (o cinque) pendenti di rosso.
Blasone della famiglia Diaccetto; fonte: "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze fasc.1759. Note: il cognome indica il luogo di provenienza in Val di Sieve; si trovano indicati anche come «Cattani da Diacceto». Un ramo della famiglia si trasferì nel Napoletano con Gaspare da Diacceto alla fine del XV secolo; assumendo in seguito il titolo di duca di Atri e conte di Castelvillano. Lo stesso ramo si trasferì in Francia: Lodovico Cattani da Diacceto, maestro di casa del re di Francia, sposò nella II metà del XVI secolo Anna Acquaviva d'Aragona adottando uno stemma in cui quello fiorentino è sul tutto di un inquartato (1° e 4° d'oro, al leone d'azzurro (Acquaviva); 2° e 3° d'Ungheria, Gerusalemme, Napoli e Aragona) (L'Hermite 1661). Lo scudetto di Francia appare solo in due esemplari: uno riferito a Carlo da Diacceto, vicario a San Giovanni Valdarno nel 1410, l'altro riferito ad Alessandro da Diacceto, podestà di Greve nel 1547.
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As variações de sobrenomes são frequentes e derivam principalmente de atos involuntários, como erros de tradução ou inflexões dialetais, ou de atos voluntários, como tentativas de escapar da perseguição ou aquisição de títulos e propriedades de outras famílias