Giovanni Leland, scudiere di Dublino, il quale colla moglie Elena di Girolamo Gigli-Fabiani patrizia senese e coi figli e discendenti fu ascritto alla Nobiltà di Fiesole con Decreto del 5 novembre 1841, erasi già da molti anni stabilito in Toscana e vi possedeva un vistoso patrimonio accresciuto dai frutti di un prospero commercio e successivamente da quelli della Banca da lui fondata. La presenza del motto nella bibliografia documentata della famiglia ci conferma l'avita nobiltà raggiunta della casata. Infatti l'origine del motto risale a circa il XIV secolo e deve essere ricercata in quei detti arguti che venivano scritti sui vessilli o bandiere dei cavalieri, esposti alle finestre delle locande in cui questi alloggiavano, in occasione dei tornei, e durante i tornei stessi. Il motto era un pensiero espresso in poche parole facente allusione a un sentimento palese o nascosto, a una qualità, a un ricordo storico, per stimolo al ...
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BrasãoMaquay
1. Brasão da família: Maquay
Língua do texto: Italiano
Partito: nel 1° d'argento, a tre teste di cane di nero, collarinate e incatenate d'oro, 2.1; nel 2° d'azzurro, alla fascia d'oro, accompagnata da tre gigli dello stesso, 2.1.
Blasone della famiglia Maquay in Fiesole ; fonte: "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze fasc.5918. Note: Il primo punto è della famiglia Maquay, originaria dell'Irlanda, il secondo della famiglia Gigli di Siena, per il matrimonio del banchiere John Leland Maquay, ammesso alla nobiltà di Fiesole nel 1841, con Elena Teresa Gigli (1828).
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