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Originaria dalla Germania, fu trapiantata in Bologna sul principio del secolo XII. Ben 36 individui appartennero al nobile consiglio degli Anziani. Un Taddeo seniore fu Vescovo di Nepi e Sutri. Un Emilio ebbe il titolo di Conte. I Banci ottennero il marchesato di Aquaria nel modanese dal Duca Rinaldo. Il Sigonio dà il cognome de Banci, come per voce del volgo a S. Giuliana Vedova bolognese e il Vizzarini e Ghirardazzi ponendola dubbiosa, finalmente il Padre Pelizzoni, Cerrosino nato d'una di questa famiglia effettivamente la pone, dicendo in una lettera di Viadana il 28 ottobre 1634 respondeva a certi avvertimenti avuti sopra la vita di questa Santa, che non essendo appropriata ad altra Casa e essendo voce comune, si deve dire di questa famiglia, quale celebre la sua festa con tanto decoro, dopo aver comprato al Capella dove riposa il suo corpo, dall'antica, e nobile famiglia Lianori, e che se bene dal tempo della Santa, al ritrovarsi nominata questa famiglia siano scorsi anni, più esser accaduto per negligenza dè Scrittori, o che non erano forse in molta considerazione, essendo effetti delle cose umane, come l'esperienza lo dimostra in molte famiglie le quali per nobiltà e per ricchezza erano le prime e ora sono l'ultime. Il Bombaci nella vita di questa Santa nella prima parte de' bolognesi Illustri per santita, scrive che l'aver questa famiglia portata anticamente per arma la Croce, in qualche contrassegno d'aver avuto per domestica la santità; e si trova in alcun instromenti nell'Archivio, che 300, anni sono, li Banci avevano in casa questo nome di Giuliana. Nella Cronaca antica manuscritta di S. Stefano nel fine della vita di S. Ptroniosi fa menzione di questa Santa, dove in poche righe dice, che il suo corpo è in S. Stefano, e che di essa ne parla S. Ambrogio, non