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In un patto di alleanza fra Brescia Cremona, Bergamo e Parma del 1206, esistente nell'Archivio di Cremona, figura tra i molti Consiglieri bresciani un Giroldo "de Masperono". In quel tempo, e precisamente nel 1220 il 27 maggio sul "Liber Poteris" bresciano è nominato il castello di Roccafranca fondato e poi posseduto dai fratelli Lanfranco, Umberto, Giroldo, Pietro e Giovani figli di Adamo Masperoni da Chiari. In questa città, del territorio bresciano, fiorì questa antichissima famiglia, che, come si è visto, appare in modo certo al principio del 1200. Dopo Giroldo parecchi sono gli uomini che si distinsero, soprattutto nella vita agitata della provincia bresciana dei secoli XIV e XV. Così noi sappiamo dallo storico Malvezzi che i due influenti uomini di parte guelfa Sperone e Percivalle de Masperonibus furono trucidati appresso Ugolino si prese le vendette uccidendo o facendo prigionieri una novantina di nemici in una fazione presso Dello. Lo stesso Ugolino lo vediamo nel 1330, quale Vessillifero di Giustizia, fra i delegati da Brescia ad incontrare Re Giovani di Boemia. Un Gelpino dei Masperoni lo troviamo membro influente nel Consiglio Generale di Brescia del 1388; Rizzardo di Rasino e Giovanni, raccogliere armati in Franciacorta a favore dei Veneziani contro i Visconti nel 1426. Rizzardo, uno degli anziani della città nel 1422, figura anche fra i trecento che firmarono l'atto di dedizione di Brescia a Venezia e suo figlio Giovanni che fu Vicario a Rovato nel 1430, a Iseo nel 1435, è fra i sei Mastri della guerra, che Brescia nominò nel 1437 per condurre il proprio esercito contro Niccolò Piccinino. Figlia o nipote di Rizzardo è quell'Elena, Abbadessa del grande e potente monastero di S.Giulia, nel 1465, che poi è deposta nel 1478 con Bolla di Sisto IV in data 11 luglio per essersi opposta agli ordini dei Visitatori