Italiano  English  Español  Portugûes  Deutsch
Antica famiglia e nobile di San Severino, che meglio dovrebbe dirsi: V. dei Puccitelli. Infatti nel "Broliardo Civile" della Cancelleria Vescovile vi è un "Esame di discendenza" fatto il 4 novembre 1582; e da un istrumento di divisione risulta ben chiaro ciò. La famiglia riconosce per suo capostipite un Puccitellus, vivente nel 1325, che dette il cognome a tutti i discendenti, alcuni dei quali poi, per distinguersi dai numerosissimi parenti, assunsero il cognome V. Bernardino, di Gaspare, fu ambasciatore al cardinal Ascanio il 6 ottobre 1497 e console di S. Severino nel 1526. Vespasiano, vicario generale di Boiano nel 1627. Celestino fu barnabita, dotto nelle lettere e valente predicatore, fu caro al re Ladislao IV di Polonia e Svezia, e ad Urbano VIII, che lo creò vescovo di Scala e Rovello; morì nel 1642. Virgilio, suo fratello (n. nel 1599, dec. 1654), fu elegante scrittore in latino ed in italiano; scrisse vari drammi che furono rappresentanti a Varsavia, dove si era trasferito e dove Ladislao, re di Polonia e Svezia, nel 1604 lo nominò suo segretario di Stato per gli affari d'Italia; ambasciatore a Filippo IV, re delle Due Sicilie. La famiglia è iscritta nell'Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano col titolo di patrizio di S. Severino (mf.), ed è rappresentata da Antonio, n. S. Severino 4 marzo 1901, del fu Valentino (20 sett. 1862, deced. 26 luglio 1907) e Francesca Rotelli. Altre notizie, di questa famiglia, sono riportate nell'Albo d'Oro delle famiglie nobili V. Spreti. Arma: D'azzurro alla fascia di rosso accompagnata in capo da un sole raggiante di oro ed in punta da un monte di tre cime sormontato da una corona all'antica, il tutto d'oro, e con due ramoscelli di rosaio al naturale fioriti di un sol pezzo di rosso, nodiriti ai fianchi del monte, infilzati nella corona