Cognome

Piccolomini Febei

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Ramo della famiglia, che già aveva aggiunto il cognome della famiglia orvietana Clementini. Francesco, figlio di Emilio e di Maria Virginia Febei, nel 1775 fu adottato dai suoi zii materni canonico Antonio e cavaliere Giuseppe, e così assunse il cognome Febei e si trapiantò in Orvieto. I Febei, oriundi dalla Spagna, figurano in Orvieto dal 1250 in persona di Ottaviano, che ebbe Teodorico, capitano del popolo, e Jacomo, podestà. Seguirono: Vincenzo, ambasciatore al papa nella venuta di Carlo VIII; Pietro Paolo, cameriere segreto di Urbano VIII; Francesco Maria, arcivescovo di Tarso, commendatore di Santo Spirito; Giovan Battista, governatore di Rodi, poi vescovo di Acquapendente; Carlo, governatore di Città della Pieve; Teodorico, ambasciatore al duca Valentino nel 1502; Pier Paolo, capitano d'una compagnia di cavalli spediti da Clemente VIII a Ferrara; Pietro (1638), cavaliere di Santo Stefano. In seguito, per il matrimonio di Giovan Battista (nato il 13 marzo 1779, deceduto

Inquartato: nel primo e quarto di argento alla croce d'azzurro caricata da cinque mezzelune montanti di oro (Piccolomini); nel secondo e terzo controinquartato; a) e d) d'argento al motto Ave di nero scritto una parte nel primo e una parte nel quarto punto; b) d'azzurro al sole d'oro; c) d'azzurro alla stella di otto raggi d'oro (Febei).

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