Tutti tipici toscani, sia Cheli che Chelli oltre ai vari ceppi in tutta la regione presentano anche un ceppo bolognese, Chellini è specifico di Firenze e del fiorentino, di Scandicci, Greve in Chianti e Tavarnelle Val di Pesa, di Siena e del senese, di Colle di Val d'Elsa e Monteriggioni, e di Livorno, Chellino, assolutamente rarissimo, parrebbe del cosentino, Chieli è specifico della zona tra aretino e perugino, di Sansepolcro ed Anghiari nell'aretino e di Città di Castello e San Giustino nel perugino, Chielli ha un piccolo ceppo toscano ed uno a Noci nel barese, ed a Palagianello nel tarentino, Chiellini, anch'esso toscano, è specifico di Pisa e del pisano, di Cascina in particolare, e di Livorno e di Rosignano Marittimo nel livornese, Chiellino, molto raro, è specifico di Catanzaro e Carlopoli nel catanzarese, di Cutro nel crotonese e di Cassano allo Ionio nel cosentino, Chiello ha un ceppo a Vairano Patenora nel casertano e ad Eboli nel salernitano, uno a Stornarella nel foggiano ed uno, il più rappresentativo, a Bagheria e Palermo nel palermitano, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dall'aferesi del nome Michele, o Michiello, sua forma arcaica, tracce di questa cognominizzazione le troviamo a San Miniato nel 1300, in un atto del 1336 si legge: "...Dominorum Della Scala. Existente Maiore Exactore ser Michele Chelis de Sancto Miniato, et Camerario Dectoro Dellieto...".
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