Entrambi tipicamente sardi, Lande è tipico di Orani nel nuorese, Landis, più raro, è tipico invece del cagliaritano, di San Sperate e Cagliari e di Carbonia, dovrebbero derivare da soprannomi basati sul termine sardo lande (ghianda) o landis (ghiande), probabilmente indicando nei capostipiti dei raccoglitori di ghiande, forse per l'uso antico di consumare una specie di polenta fatta sostanzialmente con questo frutto, considerato anticamente una prelibatezza, uso citato già da Plinio il Vecchio, che lo descrive come pane di ghiande, e che persiste tutt'oggi, soprattutto durante le feste paesane. integrazioni fornite da Giuseppe Concas LANDE; LANDIS: su lande in logudorese, su landi(ri) in campidanese è la ghianda e viene dal latino glandis. È il frutto della quercia e del leccio, che un tempo veniva raccolto per i maiali. Nei periodi di grande fame e miseria le ghiande diventavano cibo anche per gli esseri umani: su landiri a famini parrit castangia (vedi nel Web – Giuseppe Concas – Dicius e proverbi del Campidano di Sardegna). La voce è attestata negli antichi documenti della lingua e della storia della Sardegna. Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, CSMB, XI, XIII secolo al capitolo 34 troviamo: in nomine domini amen. Ego Petrus de Lacon iudex et rex arborensis et visconte de Basso (si tratta di Pietro II d'Arborea, figlio di Ugo de Basso, che morendo, nel 1211 lasciò il trono al figlio Pietro II de Bass – Lacon - Serra), cun boluntade de Deus et de Sancta Maria etc. …et confirmolli saltu de cannas
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