Se acquistate un documento araldico verrà eseguito un nuovo approfondimento accurato della ricerca araldica da un araldista esperto ed il documento verrà scritto in Italiano o Inglese.
Lo stemma verrà controllato e, se necessario, ridisegnato rispettando scrupolosamente le regole araldiche dai nostri esperti.
Il paese o regione del dossier sono riferiti prevalentemente ai luoghi dove la famiglia è stata ascritta alla nobiltà e possono essere diversi da quelli di residenza.
Variazioni Cognome: Bonaccorsi Corazzai,Bonaccorsi di Noferi,Bonaccorsi Pinadori,Bonaccorso,Buonaccorsi
Le variazioni dei cognomi sono frequenti e derivano prevalentmente da atti involontari quali errori di traduzioni o inflessioni dialettali oppure da atti volontari quali tentativi di sfuggire a persecuzioni o acquisizione di titoli e proprietà di altre famiglie
Dossier Araldici :
Bonaccorsi
Variazioni Cognome: Bonaccorsi Corazzai,Bonaccorsi di Noferi,Bonaccorsi Pinadori,Bonaccorso,Buonaccorsi
La famiglia è originaria di Montesanto, oggi Potenza Picena, di qui andò a stabilirsi a Macerata dove nel 1496 fu ascritta alla Nobiltà. Le prime notizie che di essa si hanno risalgono al secolo XIII ed è tradizione che fosse una diramazione dell'omonima di Firenze altrimenti detta "Buonnacorsi". Simone di Filippo acquistò il feudo di Castel S. Pietro nella Sabina a cui era annessso il titolo di conte e ne ottenne l'investitura per se e tutti i suoi discendenti maschi da papa Clemente XI. Nel 1677 la famiglia ottenne la nobiltà di Bologna; fu poi ascritta tra le patrizie coscritte di Roma essendo stata inclusa tra le "sessanta" nominate dalla Bolla "Urbem Roman" di Benedetto XIV il 4 gennaio 1746; e con diploma di Firenze. Dette alla Chiesa due cardinali nelle persone di Bonaccorso nel 1616 e di Simone nel 1763. La Consulta Araldica (come all'Elenco ufficiale nobiliare delle ...
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BlasoneBonaccorsi
Variazioni Cognome: Bonaccorsi Corazzai,Bonaccorsi di Noferi,Bonaccorsi Pinadori,Bonaccorso,Buonaccorsi
1. Stemma della famiglia: Bonaccorsi
Lingua del testo: Italiano
D'azzurro, alla tigre rampante con la testa in maestà su un terreno al naturale.
Blasone della famiglia Bonaccorsi in Potenza Picena, Portocivitanova e Roma ricostruito da un disegno del pittore Giovanni Rust inserito nel "Libro d'oro della nobiltà romana" conservato presso l'archivio capitolino di Roma
Troncato d'oro e d'azzurro, al cane corrente del secondo nel primo, collarinato d'oro.
Stemma della famiglia Bonaccorsi in Colle e Firenze, Santa Maria Novella, Lion bianco; fonte: "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze fasc.776. Note: Famiglia di Colle Valdelsa; Girolamo di Iacopo Bonaccorsi, dottore in legge, ottenne la cittadinanza fiorentina nel 1641; Leonardo di Zaccaria Bonaccorsi fu ammesso alla nobiltà di Colle nel 1762.
D'azzurro alla tigre rampante moscata d'oro con la testa in maestà.
Blasone della famiglia Bonaccorsi in Potenza Picena, Portocivitanova e Roma, fonte: "Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana di V. Spreti" Vol. II pag. 110.
Trinciato d'azzurro e di rosso, alla banda d'oro passata sulla trinciatura accompagnata da due stelle a otto punte dello stesso, una nel primo e una nel secondo.
Stemma della famiglia Bonaccorsi in Firenze, Santo Spirito, Ferza; fonte: "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze fasc.768. Note: La famiglia si trova distinta dalle altre con la specificazione agnatizia «Bonaccorsi di Noferi», nonché con l'indicazione del luogo di origine, «Bonaccorsi da Passignano». Frequente anche la forma «Buonaccorsi».
D'azzurro, al leone d'oro tenente in sbarra una mazza d'arme dello stesso (o d'argento); con il capo di Leone X.
Stemma della famiglia Bonaccorsi in Firenze, San Giovanni, Drago; fonte: "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze fasc.769. Note: La famiglia si trova anche distinta con l'indicazione «Bonaccorsi corazzai», dall'attività svolta. Il capo di Leone X fu concessione del pontefice nel 1515 al gonfaloniere della repubblica fiorentina Leonardo Bonaccorsi, unitamente al titolo di cavaliere dell'Ordine di San Pietro e conte palatino. Frequente anche la forma «Buonaccorsi».
Troncato d'oro e d'azzurro, al grifone dell'uno nell'altro e alla banda attraversante sul tutto di rosso, talvolta caricata della croce di Pisa posta nel senso della pezza.
Stemma della famiglia Bonaccorsi in Firenze, Santa Croce, Carro e Firenze, San Giovanni, Lion d'oro; fonte: "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze fasc.770. Note: Nel fascicolo lo stemma si trova anche inquartato con quello della famiglia Perini, in quanto eredi di quella famiglia nel 1698, e partito con lo stemma della famiglia Dolcini (Pietro Bonaccorsi e Rosa Dolcini, I metà del XVIII secolo). Si trova inoltre partito con lo stemma Ugolini Milanesi (Lorenzo Luigi Bonaccorsi e Barbara Ugolini Milanesi, 1811). La croce di Pisa fu concessione ad Antonio Bonaccorsi, deputato al comando della cittadella di Pisa nel 1535 e ascritto alla cittadinanza pisana. Fin dal XVI secolo un ramo della famiglia prese il nome di Bonaccorsi Pinadori, dall'impresa di una pigna.
D'azzurro, a tre lambelli all'antica d'oro ordinati l'uno sull'altro, il primo di tre pendenti, il secondo di due e il terzo di uno.
Blasone della famiglia Bonaccorso o Bonaccorsi in Firenze, Santa Croce; fonte: "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze fasc.7735.
D'oro, alla banda d'azzurro caricata di tre crescenti d'argento volti nel senso della pezza, e accompagnata da due rose di rosso, 1.1.
Blasone della famiglia Bonaccorsi in Pistoia; fonte: "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze fasc.5261. Note: Andrea Buonaccorsi di Pistoia venne ascritto alla cittadinanza fiorentina (quartiere di Santa Croce, gonfalone Ruote) nel 1579.
D'azzurro, a tre bastoni scorciati in banda, il centrale d'oro e gli altri due di rosso, accompagnati in capo da un crescente rovesciato d'argento e in punta da una stella a otto punte d'oro.
Blasone della famiglia Bonaccorsi in San Gimignano e Firenze, Santo Spirito, Scala; fonte: "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze fasc.777. Note: Niccolò di Matteo Bonaccorsi di San Gimignano, dottore e cancelliere del Monte, ottenne la cittadinanza fiorentina nel 1611.
Trinciato d'argento e di verde, al giglio del secondo nel primo
Blasone della famiglia Bonaccorsi di Ghese in Siena; fonte: "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze fasc.6827. Note: Blasone della famiglia Bonaccorsi in Siena; fonte: "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze fasc.771.
D'azzurro, allo scaglione d'argento accompagnato da tre gigli d'oro, 2.1.
Blasone della famiglia Bonaccorsi di Vanni in Firenze, Santa Croce, Carro; fonte: "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze fasc.775. Note: Famiglia di orefici originaria del contado di Lucca, giunta a Firenze nella I metà del XIV secolo. L'indicazione «di Vanni» deriva da Bonaccorso di Vanni, priore nel 1370. La famiglia Vanni (cfr. fasc. 4800) nel XVI secolo riprese lo stemma di questa, che si era estinta nel secolo precedente.
É possibile fare una ricerca preliminare all'interno del nostro archivio. Circa 100.000 tracce araldiche, origini dei cognomi, blasoni e stemmi nobiliari sono disponibili gratuitamente. Basta scrivere il cognome desiderato nella form qui sotto e premere invio.
Note legali
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Le variazioni dei cognomi sono frequenti e derivano prevalentmente da atti involontari quali errori di traduzioni o inflessioni dialettali oppure da atti volontari quali tentativi di sfuggire a persecuzioni o acquisizione di titoli e proprietà di altre famiglie