Se acquistate un documento araldico verrà eseguito un nuovo approfondimento accurato della ricerca araldica da un araldista esperto ed il documento verrà scritto in Italiano o Inglese.
Lo stemma verrà controllato e, se necessario, ridisegnato rispettando scrupolosamente le regole araldiche dai nostri esperti.
Il paese o regione del dossier sono riferiti prevalentemente ai luoghi dove la famiglia è stata ascritta alla nobiltà e possono essere diversi da quelli di residenza.
Variazioni Cognome: Locaputo
Le variazioni dei cognomi sono frequenti e derivano prevalentmente da atti involontari quali errori di traduzioni o inflessioni dialettali oppure da atti volontari quali tentativi di sfuggire a persecuzioni o acquisizione di titoli e proprietà di altre famiglie
Antichissima famiglia del Regno di Napoli, che ha goduto nobiltà a Napoli, nei sedili di Nilo, Montagna, Porto e Portanova, a Tropea, Barletta, Cosenza, Ruvo di Puglia, Larino, Catanzaro ed altre città del Sud Italia. Nelle sue diverse ramificazioni ottenne numerosi feudi, tra i quali: Bagnoli, Belvedere, il principato di Calopezzati, Carovigno, Castel di Pietro, Cuma, Feccia, Cefuni, Mattafellone, Roccaromana, Sacco, Sanfelice, Sansosti, Tito. Alla casata spettano, inoltre, i seguenti titoli: conte di Monteforino, marchesi di Cerveto e Petrella, duca di Turano e, sul cognome, principe di Calopezzati. La casata ha inoltre dato quattro Vescovi alla Chiesa Cattolica: Andrea († 1650), Vescovo di Lettere dal 1625 al 1650; Pietro Paolo († 1628), nominato da Urbano VIII vescovo di Larino dal 1628 sino al 29 luglio dello stesso anno; Consalvo († 1645), fratello di Pietro Paolo, chiaro per pietà, Vescovo di Massa nel 1630 e Vescovo di Catanzaro dal 1633 al ...
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BlasoneCaputo
Variazioni Cognome: Locaputo
1. Stemma della famiglia: Caputo
Lingua del testo: Italiano
Di rosso, alla testa di leopardo d'argento coronata d'oro.
Blasone della famiglia Caputo di Napoli e Tropea.
Fonte bibliografica del blasone: "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti" vol.I, compilato dal Comm. G.B. di Crollalanza, edito presso la direzione del giornale araldico, Pisa 1888.
D’argento, alla testa di leopardo di carnagione, bordata di nero, coronata d’oro, all’antica.
Cimiero: un braccio armato al naturale, la mano di carnagione, impugnante pei capelli una testa di moro.
Caputo della Sicilia.
Fonte: "Nobiliario di Sicilia" di Antonio Mango di Casalgerardo (Palermo, A. Reber, 1912).
Troncato: nel 1º d'azzurro a 3 monti d'oro con due leoni del medesimo affrontati e linguati di rosso, sostenenti una testa coronata al naturale; nel 2º di verde con quattro fasce ondate di argento.
Caputo di Tropea.
Fonte: "Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana di V. SPRETI", Vol. II pag. 301.
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Note legali
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Le variazioni dei cognomi sono frequenti e derivano prevalentmente da atti involontari quali errori di traduzioni o inflessioni dialettali oppure da atti volontari quali tentativi di sfuggire a persecuzioni o acquisizione di titoli e proprietà di altre famiglie