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Lo stemma verrà controllato e, se necessario, ridisegnato rispettando scrupolosamente le regole araldiche dai nostri esperti.
Lingua del testo: Italiano
Titoli: Conti - Nobili
Nobili in:Italia (Toscana)
Il paese o regione del dossier sono riferiti prevalentemente ai luoghi dove la famiglia è stata ascritta alla nobiltà e possono essere diversi da quelli di residenza.
Sembra che siano originari di Colle in Valdelsa, ma li troviamo di buon'ora in Siena, dove nel 1250 Ugo era rettore dello Spedale della Scala. Nel 1277 ser Giovanni di Paganello fu promotore della proposta di esclusione dei grandi dal governo, che fu approvata dal Senato. Nel 1288 Uguccio di Orlando era provveditore del Comune e nel 1289 Niccolò di Bonifazio figura fra gli ambasciatore a Carlo II; si vede qui come in quest'epoca la famiglia fosse già assai potente, trovandosi tanti membri di essa in uffici di notevole importanza. Nel 1403, nella riforma del governo della Repubblica, si trova Niccolò, che nello stesso anno fu mandato in un'ambasceria insieme al cardinal Cossa. Nel 1409 fu commissario della lega contro re Ladislao e nel 1410 delegato a Napoli per fissare il trattato di pace fra Siena e quel re. Fra Spinello, che ebbe fama di santità, fu generale dei Gesuiti ...
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BlasoneBuoninsegni
1. Stemma della famiglia: Buoninsegni, Boninsegni
Lingua del testo: Italiano
Di rosso al capriolo d'oro accompagnato da 3 rocchi dello stesso (o d'argento) due in capo e uno in punta; al capo d'oro caricato d'una aquila di nero coronata del campo.
Blasone della famiglia Buonisegni o Boninsegni in Siena. Fonti bibliografiche: (Buonisegni) "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti" vol.I, compilato dal Comm. G.B. di Crollalanza, edito presso la direzione del giornale araldico, Pisa 1888; (Boninsegni) "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze fasc.5267. Note: Il capo dell'Impero potrebbe essere una concessione dell'imperatore Carlo V a Bernardino Boninsegni, inviato senese per la sua incoronazione nel 1525. Nelle Biccherne, il capo appare per la prima volta nel 1552, ma sembra che negli anni immediatamente successivi venga inalberato o no in modo indifferente, addirittura dallo stesso personaggio; ad esempio, Tommaso Boninsegni non lo mette nel 1559 e lo mette nel 1560.
Inquartato in croce di S.Andrea d'azzurro e d'oro, alla fascia d'azzurro attraversante sul tutto, caricata di un giglio di rosso tra due stelle d'oro.
Blasone della famiglia Buoninsegni in Firenze. Fonte bibliografica: "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti" vol.I, compilato dal Comm. G.B. di Crollalanza, edito presso la direzione del giornale araldico, Pisa 1888.
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Note legali
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Le variazioni dei cognomi sono frequenti e derivano prevalentmente da atti involontari quali errori di traduzioni o inflessioni dialettali oppure da atti volontari quali tentativi di sfuggire a persecuzioni o acquisizione di titoli e proprietà di altre famiglie