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Lo stemma verrà controllato e, se necessario, ridisegnato rispettando scrupolosamente le regole araldiche dai nostri esperti.
Lingua del testo: Italiano
Titoli: Conti - Marchesi - Nobili
Nobili in:Italia
Il paese o regione del dossier sono riferiti prevalentemente ai luoghi dove la famiglia è stata ascritta alla nobiltà e possono essere diversi da quelli di residenza.
Antonio Felici di Montefalcone, si trasferì a Cingoli, per entrare in possesso di un lascito. Fu quindi nominato Capo delle Finanze Pontificie; in tale occasione e cioé nel 1832 fu aggregato con tutta la sua discendenza alla Nobiltà Cingolana. Nel 1854 da S.S. Pio IX ottenne il titolo di Conte Palatino trasmiss. in linea primogen. maschile. La Consulta Araldica (vedi Elenco Nobiliare Ufficiale del 1908) dichiarò spettare i seguenti titoli: Nobili di Cingoli (maschi e femmine) e Conte Palatino (maschio primogenito). Oggi la famiglia è così rappresentata: Francesco Felici, tenente 2° Artiglieria, residente a Pesaro; nato a Cingoli il 29 novembre 1898 dal fu conte Luigi e Olga Mattioli; sposato il 21 febbraio 1925 con la nobile Giulia di Filippo Castiglioni marchese di Botontano di Cingoli (nato ivi 1 settembre 1899); da cui: a) Anna Maria, nata a Chiaravalle il 24 febbraio 1926; b) Luigi-Filippo, nato ivi il 19 ottobre 1928. Sorelle: 1) Antonietta, nata ivi il 2 febbraio 1910; 2) Dirce, nata ivi l'8 febbraio 1919. Madre: Olga Mattioli di Francesco di Cingoli, sposata il 14 febbraio 1898 al fu conte Luigi Felici. Cugini: 1) Ugo, nato ivi il 25 marzo 1869 dal fu Germano; sposato il 19 ottobre 1905 con Teresa Scolastici-Narducci di Pollenza, da cui: Lea, nata a Cingoli il 3 gennaio 1912. 2) Dino, nato ivi il 18 luglio 1896 dai fu Ranieri e Maria Grasselli. 3) Diana, nata ivi il 27 agosto 1897 dai fu Ranieri e Maria Grasselli. Altro ramo. Decorata, per successione del Giudice, del titolo di Marchese di Casale in Contrada. Detto titolo fu concesso nel 1699 da Carlo II di Spagna a Giovanni del Giudice. Ultimo intestatario feudale fu nel 1778 Concezio, che ebbe per figliuola Francesca, sposata il 3 novembre 1816 a Tommaso da Pianello. Dagli anzidetti, nacque Nicola, che dalla moglie Concetta Monaco Lavalletta ebbe Gesualdo (dec.), riconosciuto nel detto titolo nel 1904. La famiglia é iscritta nel Libro d'Oro della Nobiltà Italiana e nell'Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano col titolo di Marchese di Casale in Contrada in persona di Luigi de Felici, di Gesualdo, di Nicola, e Silvana ...
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BlasoneFelici
1. Stemma della famiglia: Felici
Lingua del testo: Italiano
Semipartito e troncato: al primo di rosso alla croce di argento patente, scorciata; al secondo di azzurro al giglio d'oro; al terzo di azzurro al monte di tre cime di verde all'italiana, ristretto con la fascia d'argento sulla troncatura, caricata di tre speronelle di rosso.
Blasone della famiglia Felici nelle Marche. Fonte bilbiografica: "Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana di V. SPRETI",Vol. III pag. 114 .
Troncato, con la fascia d'oro sulla partizione: il 1° d'azzurro alla stella (6) d'oro; il 2° di rosso al monte all'italiana di verde di tre cime poste in fascia, la centrale più alta
Blasone della famiglia felici in Umbria. Fonte bibliografica: "Lo stemmario Cartari", Orvieto, Opera del Duomo di Orvieto, 2012. Lo stemmario la riproduzione anastatica del manoscritto "Insignia familiarum quae in civitate nobili Urbevetana Anno Domini M.D.C.XL.vigebant, Vincentius Romitellus Urbevetanus, ad usum D. Caroli Cartarii I. C. Urbevetani pingebat" nel quale si trovano ache le blasonature provenienti dall'Archivio dell'Opera del Duomo di Orvieto.
Trinciato ondato d' azzurro e d' oro, al monte di tre cime di verde in punta.
Felici di Cingoli.
Citato in "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti" vol.I, pag. 396, compilato dal Comm. G.B. di Crollalanza, edito presso la direzione del giornale araldico, Pisa 1888.
Di rosso, alla croce d'azzurro caricata di cinque stelle d'argento.
Felici di Cagli.
Citato in "Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti" vol.I, pag. 396, compilato dal Comm. G.B. di Crollalanza, edito presso la direzione del giornale araldico, Pisa 1888.
D'azzurro, al leone reciso d'argento, tenente una corona radiata d'oro.
Dall'unico esemplare riprodotto nel fascicolo, in una sepoltura della chiesa della Badia fiorentina, sembra di capire che lo stemma appartenga a una famiglia originaria di Urbino; ma poiché tale sepoltura venne poi concessa a Pietro Fazi, fiorentino, non è certo a chi appartenga lo stemma.
Citato in "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze, fasc.1970.
Di..., al monte di sei cime di... sorgente dal fiume di..., e sormontato da un'aquila dal volo abbassato di...; il tutto accompagnato da tre stelle a otto punte di..., due nei cantoni del capo e una in punta.
Felici di Siena.
Citato in "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze, fasc. 7721.
Troncato: nel 1° d'oro, all'aquila dal volo spiegato d'argento, coronata del campo; nel 2° d'azzurro, al leone d'oro coronato dello stesso e rampante a una torre d'argento; e alla fascia diminuita di verde passata sulla troncatura.
de Felici di Livorno. Famiglia originaria della Corsica. Giuseppe Maria de Felici fu ammesso alla nobiltà livornese nel 1789. Citato in "Raccolta Ceramelli Papiani" custodita presso l'archivio di stato di Firenze, fasc.5588.
D'oro, alla banda del campo, bordata di nero, caricata da un semivolo sinistro cucito d'argento
Blasone della famiglia Felici in Roma. Fonte Bibliografica: "Stemmi gentilizi delle più illustri famiglie romane" manoscritto della Biblioteca Casanatense di Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma.
Di rosso, al leone di vaio, armato d’oro, con la testa dello stesso. Cimiero: una testa e collo di cavallo inalberato di nero.
Blasone della famiglia Capece Minutolo. Fonte bibliografica: "Nobiliario di Sicilia" di Antonio Mango di Casalgerardo (Palermo, A. Reber, 1912) custodito presso la biblioteca centrale della regione Sicilia.
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Le variazioni dei cognomi sono frequenti e derivano prevalentmente da atti involontari quali errori di traduzioni o inflessioni dialettali oppure da atti volontari quali tentativi di sfuggire a persecuzioni o acquisizione di titoli e proprietà di altre famiglie