Lo Bascio, non molto comune, è specifico di Napoli, Lobascio è decisamente del barese, di Ruvo di Puglia e Corato in particolare, con un grosso ceppo anche a Bari, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale
Tipico siciliano, del palermitano, dell'agrigentino e del siracusano in particolare, dovrebbe derivare da un soprannome legato a caratteristiche fisiche del capostipite.
Lo Bianco è tipico della Calabria, provincia di Vibo Valentia in particolare e della Sicilia, palermitano in particolare, Lobianco, assolutamente rarissimo, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione, derivano da soprannomi originati da caratteristiche fisiche della persona o del luogo di abitazione (vedi Bianchessi), troviamo tracce di questa cognominizzazione a Messina nel 1500, in un'atto della Sacra Inquisizione datato
Lo Biondo è tipicamente siciliano di Palermo, Monreale, Belmonte Mezzagno e Partinico nel palermitano, Lo Biundo, sempre del palermitano, è specifico di Partinico, Altofonte e Palermo, il suffisso Lo- potrebbe avere valore patronimico ed intendersi come il figlio di o del, riferito al nome Biondo. integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi L'origine di questi cognomi va ricercata nel soprannome o nome medievale Biondo, che, assieme alla variante Biundo, allude chiaramente al colore dei capelli - di tinta bionda per l'appunto (vedi Bionda e Biundo). In conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei soprannomi o dei nomi personali dei capostipiti.
Lo Bono, assolutamente rarissimo, è tipico del palermitano, Lobono, ancora più raro, è specifico di Crotone, Lo Buono, oltre al ceppo nel palermitano, a Trabia, Termini Imerese e Palermo, ha anche un ceppo a Bisaccia nell'avellinese, ed in Puglia a Bari e Foggia, Lobuono è decisamente pugliese, di Bari e del barese e di Brindisi, si dovrebbe trattare di forme derivate dal nome medioevale Buono (vedi BUONI).
Lo Bosco ha un ceppo tra Campania e Basilicata, a Sala Consilina e Battipaglia nel salernitano ed a Roccanova, Sant'Arcangelo e Montemurro nel potentino, ed un ceppo più consistente in Sicilia ad Altavilla Milicia, Palermo e Monreale nel palermitano ed a Raffadali e Licata nell'agrigentino, dovrebbe derivare da un soprannome stante ad indicare che il capostipite fosse indicato come quello del bosco, o perchè originario di un'area boschiva o perchè di mestiere lavorasse nei boschi.
Tipico siciliano, dell'agrigentino in particolare, dovrebbe derivare da un soprannome legato a caratteristiche fisiche del capostipite, tracce di questo cognome le troviamo nel 1600 a Casteltermini (AG) con il notaro G. B. Lo Brutto.
Entrambi tipicamente calabresi, Lo Cane, quasi unico, è del vibonese, così come il leggermente meno raro Locane, questi cognomi dovrebbero derivare da un soprannome basato sul termine arabo qaani (rosso), forse ad indicare che il capostipite fosse rosso di capelli.
Specifico della Sicilia nord occidentale, potrebbe derivare da un soprannome legato al vocabolo dialettale casciu (caseificio, cacio), ma e forse è più probabile, dalla gens Cascia, a titolo di esempio riportiamo il contenuto di una lapide di epoca romana che cita personaggi appartenenti a questo clan: "D(is) M(anibus) A(ulus) Cascius Marcianus matri suae Casciae Capriolae pientissim(a)e b(ene)m(erenti) p(osuit)".
Tipico siciliano, del catanese in particolare, tracce di questo cognome le troviamo a Palermo in un atto del 1631 il Senato commissiona al Mastro argentiere Matteo Lo Castro alcune opere. (vedi Castro)
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