Vuoli, quasi unico, sembrerebbe essere dovuto ad errate trascrizioni di Vuolo, che è tipicamente campano, di Napoli e del napoletano, di Gragnano, Lettere, Castellammare di Stabia, Pimonte, Casamicciola Terme ed Ischia, e del salernitano, di Pagani, Salerno, Tramonti, Nocera Inferiore, Amalfi, Vietri sul Mare e Praiano, con un ceppo anche a Roma e Civitavecchia nel romano ed a Fondi e Terracina nel latinense, ed un piccolo ceppo anche a Taranto, di origine etimologica oscura, si possono formulare ipotesi circa una derivazione dal nome francese Vuillot o dal nome germanico Wallon, basato sulla radice germanico medioevale walah (straniero), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nell'avellinese nel 1700 a Villamaina dove nel 1739 nasce il frate Ludovico Vuolo dell'ordine dei Celestini.
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