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Assolutamente rarissimo è specifico del beneventano. integrazioni e stemmi forniti da Fabio Paolucci La famiglia Iazeolla di San Giorgio La Molara (BN) vanta antichissime e nobilissime origini. Non è a San Giorgio che va individuato il ceppo d' origine, ma nel vicino centro di Colle Sannita, distante dal primo appena 13 Km. Gli Iazeolla impiantarono la propria dinastia prima a Colle Sannita nel 1495, e successivamente nel 1684 a San Giorgio La Molara. Secondo il parere di accreditati storici locali (cifr. Rosati), Capostipite degli Iazeolla sarebbe stato il principe banchiere di origine inglese Jazier, giunto a Napoli nel 1495 al seguito del Re di Francia Carlo VIII al fine di partecipare alla fulminea campagna d' Italia del febbraio/giugno 1495 per attuare la rivendicazione del Regno di Napoli dagli Angioini. Giunto in Campania il giovane Re, allora appena ventiseienne, fu costretto subito a risalire precipitosamente la Penisola sotto la minaccia di complicazioni internazionali. Gran parte del suo seguito non lo seguì, preferendo rimanere a Napoli. Così fece anche il principe Jazier, che a causa delle persecuzioni politiche contro i seguaci del Re Carlo VIII, fu costretto poi a riparare a Colle Sannita, dove il suo cognome fu italianizzato in Iazeolla. A Colle gli Iazeolla diedero inizio ad una florida e nobile dinastia sannita: un suo discendente, Carlo (1615 - 1661), nel 1647 collaborò a domare la rivolta di Masaniello, meritando il titolo di Duca dalla Casa regnante spagnola del Re Filippo IV d'Asburgo, rappresentata in Napoli dal Viceré Duca d'Arcos. Figlio del Duca collese Carlo Iazeolla fu Carlo II, nato a Colle Sannita nel 1661, che apena laureato "Dottore Fisico" in medicina, a soli 24 anni, volle abbandonare il natio borgo per stabilirsi a San Giorgio La Molara, dove fu ospite dei nobili coniugi dott. fisico Geronimo Modena e Diana Chirico, dei quali sposò la figlia nobildonna Caterina e rimase erede del grande Castello dei nobili Modena, tutt'ora di proprietà degli Iazeolla. A San Giorgio il Duca Iazeolla si interessò di commercio internazionale: import-export per il Regno di Napoli, cosa che evidentemente faceva anche il padre, e attività che richiedeva un vastissimo giro di capitali. Ma gli investimenti, anche se rischiosi, erano ben remunerati. Per questo motivo le già enormi ricchezze del Duca Iazeolla aumentarono ancora rapidamente. Insieme alle basi economiche, Carlo si preoccupò di far fiorire l'albero genealogico, dando alla luce ben otto figli, sei donne e due maschi. Consapevole dell'importanza degli imparentamenti, il Duca si impegnò affinché le figlie facessero matrimoni di rango: così delle figlie, Donna Giuditta sposò Donato Marano dei marchesi di Petruro, Donna Angela il nobile Nicola Palmieri di Colle Sannita, Donna Grazia sposò Domenico de Paolis feudatario di Orsara di Puglia e Donna Felicia sposò il nobile Girolamo Iansiti di San Marco dei Cavoti, discendente dall'illustre giureconsulto Giacinto Iansiti. Dei maschi, Don Girolamo (1692 - 1760) sposò la nobile Petronilla Palmieri di Colle Sannita (figlia dei "gentili" Don Fabrizio e Donna Dianora Alderisio, sorella del già citato Don Nicola) mentre Don Urbano (1706 - 1775) sposò la nobile napoletana Lucia Tardioli, di famiglia di grande rilievo sociale nel Patriziato della Capitale. Il Duca Carlo Iazeolla morì a San Giorgio nel 1724 e fu sepolto nella chiesa dell'Annunziata presso il monastero dei Padri Domenicani, nella tomba sotto l'altare gentilizio segnalata dagli stemmi della Casa Iazeolla. Tra i discendenti più illustri di questa antica e nobilissima Casata, fregiata con i titoli di Duca, Marchese e Barone, ricordiamo il marchese Carlo III Iazeolla (1747 - 1818), tra i capi rivoluzionari promotori della Repubblica Partenopea del 1799, il cui nome è inciso sulla prima delle due lapidi affisse ai lati dell'ingresso principale di Palazzo San Giacomo, Municipio di Napoli, tra i nomi dei martiri della libertà contro l' oppressione dei Borboni, il Capitano Don Luigi Iazeolla (1792 - 1849), cospiratore dei moti carbonari nella prima metà dell'Ottocento, l' architetto gesuita Don Giovan Battista Iazeolla (1806 - 1859), attivo nella prima metà del XIX secolo, il Capitano Don Giuseppe Iazeolla (1819 - 1872), Capo dello Stato Maggiore dei Cacciatori Irpini e ribelle liberale. Nel corso dei secoli, tale illustre e aristocratica Casata, ha intrecciato rapporti sociali e finanziari con le più potenti famiglie del Regno di Napoli, quali i principi di Gerace, i Duchi di Marigliano, i Conti di Montescaglioso, il banchiere Delahante, e parentele con personaggi di spicco come il ministro Zurlo, e con nobili famiglie come i Borghi, i Baroni Rossi di Grisolia, i Marchesi Frangipane, i Baroni Massone, i Marchesi Riccardi, etc. Gli Iazeolla sono inoltre progenitori di illustri Casate Sannite, come i Baroni di Ginestra, i nobili Palmieri, Del Grosso, Paolucci, Meomartini, de Paulis, Alderisio di Colle Sannita e di molte delle più potenti Casate del Mezzogiorno italiano. È ancora ammirabile, nel suo splendore, il Castello Iazeolla sito a San Giorgio La Molara, nel Beneventano. Informazioni di notevole interesse sulla Famiglia Iazeolla si devono all'amore per la ricerca storica e alla dedizione allo studio del dott. Ermanno Iazeolla (1919 - 1993), autore del testo Storia della Famiglia Iazeolla, nel sogno della Repubblica Napoletana.
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