Alberici è molto diffuso nella Lombardia occidentale, in Emilia e nel romano, Alberico ha un ceppo lombarso, uno nell'area che comprende il romano, il latinense, l'aquilano, il pescarese, il teatino, il campobassano, il casertano ed il napoletano, Alberighi, decisamente molto raro, è specifico del ferrarese, Alberigo, assolutamente rarissimo, parrebbe piemontese, Albrici, tipicamente lombardo, è soprattutto specifico del bergamasco, di Bergamo e Vilminore di Scalvi e di Cologne nel bresciano, Albrighi, estremamente raro, ha qualche presenza nel nordovest della Lombardia e nel ferrarese, Albrigo ha qualche presenza in Trentino ed un ceppo nel veronese, a Sommacampagna, Verona e Bussolengo, Albrisi, quasi unico, è del milanese, Albrisio è praticamente unico, Albrizi è una forma alterata di Albrizio che ha un ceppo a Napoli ed uno nel barese. Dovrebbero tutti derivare da alterazioni del nome ostrogoto Alarico, Alberico, parola composta dai due termini albhi (folletto, elfo) e rix, ric (Re, Signore) che assieme assumono il significato di Re degli Elfi. Il nome latinizzato in Albericus si diffuse nella penisola, il cognome che da questo deriva, identifica un'origine medioevale, probabilmente Franca, della famiglia.
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