Amirata ed Amirato sono quasi unici, quasi certamente meridionali, Ammirata ha un nucleo nel palermitano ed uno nel cosentino, Ammirati ha un ceppo in provincia d'Imperia, uno in provincia di Napoli ed uno nel crotonese, Ammirato sembra specifico del cosentino. integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi Amirata e Amirato, quasi unici, si riscontrano esclusivamente a Pozzuoli (NA) il primo e nel cosentino e a Firenze il secondo, Ammirata è tipicamente siciliano e calabrese, con ceppi maggiori nel palermitano e nel cosentino, ma con ceppi minori anche nel nord e centro nord del paese, Ammirati ha un nucleo principale nel napoletano e nuclei secondari nel crotonese, nell'imperiese, nel pescarese e nel chietino, Ammirato è tipico per lo più del cosentino e, in misura minore, anche del barese, del brindisino, del casertano e del napoletano, tutti questi cognomi derivano dal nome medievale Ammirato o Amirato, che, diversamente da quanto si possa pensare, non trae origine dal verbo ammirare: alla base di questo nome, infatti, si trova la voce araba amir, col significato di principe, governatore (lo stesso termine che, tra l'altro, ha dato origine ai vocaboli emiro e ammiraglio). Nell'antico Regno di Sicilia, in realtà, esisteva anche la carica di amiratus (Giorgio di Antiochia, per esempio, venne nominato amiratus amiratorum nel 1132 da parte di Ruggiero II, re di Sicilia), ma è meno probabile che i cognomi in questione abbiano qualcosa a che fare con l'appartenere alla famiglia d'un amiratus o con l'aver lavorato presso una di tali famiglie. In conclusione, dunque, tutti questi cognomi derivano dai nomi personali dei capostipiti.
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