Palomba è tipicamente campano, soprattutto del napoletano, con ceppi anche nel tarantino, nell'iserniese, a Roma ed in Sardegna, Palombella, molto raro, è tipico del barese e tarentino, Palombelli, molto molto raro, è laziale, Palombi è comune nella fascia centrale che comprende Marche, Umbria e Lazio, Palombieri, assolutamente rarissimo, è tipico della fascia che comprende Umbria Lazio e teramano, Palombo è tipico laziale, con ceppi anche in Abruzzo e Molise, Palommella è quasi unico e sembrerebbe della fascia centrale, Palumba, assolutamente rarissimo, è del sud, Palumbella, assolutamente rarissimo, è pugliese, Palumbi, molto raro, è tipico del teramano, Palumbo è difusissimo in tutto il centro sud, derivano tutti da soprannomi legati a diminutivi o vezzeggiativi del vocabolo dialettale palumbo (colombo) usato anche come nome, come si può desumere da questo scritto del 1300 a Pescara: "...Est profecto quaedam villa vocata Superclo, in Sancti Valentini Castello translata, quam a Tederamo et Palumbo germanis fliis quondam Reparati legaliter ad profectum Piscariensis Ecclesiae triginta solidis emit. ..", ma è pure possibile che molti ceppi derivino da nomi di località come Roccapalumbia (PA), Cessapalombo (MC), Colpalombo (PG), Santa Palomba (RM) e molte altre.
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