Lo Schiavo ha un ceppo nel napoletano a Napoli e Castellammare di Stabia e nel salernitano a Castellabate ed Angri, in Calabria, soprattutto nel reggino, ed in Sicilia a Messina, Lipari, Santa Teresa di Riva ed Antillo, ed a Catania, Loschiavo, più raro, ha un ceppo a Modugno nel barese, uno a Matera e nel reggino a Taurianova, Lo Schiavone è quasi unico, Loschiavone, estremamente raro parrebbe di Noicattaro (BA). integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi Lo Schiavo, presente da nord a sud del paese, è più tipicamente meridionale, con ceppi maggiori nel messinese, nel catanese, nel vibonese, nel reggino, nel napoletano e nel salernitano, Loschiavo, meno comune del precedente, si riscontra maggiormente nel barese, nel materano e nel reggino, Lo Schiavone e Loschiavone, rarissimi, sembrano essere entrambi originari del barese, tutti questi cognomi derivano o dal nome medievale Schiavo o dallo stesso termine schiavo, che in origine significava semplicemente slavo nativo o proveniente dai paesi slavi; storicamente, invece, il significato attuale di servo nasce in seguito a una lunga guerra condotta da Ottone il Grande e i suoi successori contro i popoli slavi, in cui molti prigionieri di questi paesi, appunto, vennero dapprima spartiti fra i guerrieri dell'impero germanico e quindi ridotti in stato di schiavitù (così che, nel tempo, il termine schiavo assunse il significato di servo per antonomasia). Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni o dei nomi personali dei capostipiti o di soprannomi loro attribuiti.
Schiavino ha un ceppo a Caivano nel napoletano ed uno a Catania, con un ceppo, forse non secondario, nel torinese, Schiavo, abbastanza diffuso a macchia di leopardo in tutta Italia, con un ceppo importante nel Veneto, nel Lazio, in Campania ed in Sicilia, dovrebbero derivare, direttamente o tramite un ipocoristico, dal nome Sclavus di cui abbiamo un esempio a Benevento nel 1121 in uno scritto si legge: "...Hoc anno, Robertus Sclavus obiit decimo die stante mensis Decembris, et Rachisius abbas Sancti Modesti; ad cuius obitum Ioannes venerabilis abbas monasterii Sanctae Sophiae cum quibusdam fratribus properavit. ...", a Napoli in un editto del 1325 si legge: "...Nomina vero et cognomina prefatorum infrascriptorum magistrorum Sicle prefate ac affilatorum operariorum et ministrorum actu servientium in Sicla eadem sunt hec vedelicet ... Guillelmus Novellus dictus Sclavus,...".
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