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CONFALONE

Dossier Araldici

Confalone
Stemma della famiglia Confalone Nobili: Italia (Campania)
Titoli: Duchi - Nobili
Lingua del testo: Italiano

Stemma della famiglia

Confalone
ref: 964

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Blasone:
(Italiano)
D'azzurro al leone d'oro tenente un gonfalone di rosso caricato di una croce bianca, svolazzante a sinistra e astato d'oro.

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CONFALONE

Nel Lazio ha un ceppo a Roma ed uno a Posta (RI), uno a Napoli, uno a Maiori (SA) ed uno in Sicilia, dovrebbe derivare dal termine medioevale confalone (insegna di battaglia) derivato dal vocabolo alto germanico gundfano ottenuto dall'unione dei due vocaboli longobardi ghan (uccidere, combattere) e fahno (insegna). integrazioni e stemma forniti da Angelo Tajani Nobile famiglia originaria di Scala, sulle alture alle spalle di Amalfi. Già nel 1172 viene citato in un atto notarile il nome di un Costantino, figlio del domino Leone de Compalone. Il cognome potrebbe avere origine da un Leone o dalla parola longobarda da Gundfano, vessillo di guerra, da dove deriva il termine confalone nella forma arcaica e gonfalone nella forma moderna . Un Nicolò, nel 1275, fa parte di una certa cerchia di benestanti che elargisce una consistente somma in prestito al re Carlo I d'Angiò ricevendo in pegno la corona del sovrano. Per il matrimonio di Aniello, detto il Saggese, con Tiziola Muscettola, si trasferisce nel 1389 a Ravello, dove stabilisce la propria risidenza nel famoso palazzo Confalone in località Tuoro. La famiglia si distingue nella vita sociale e amministrativa del Regno di Napoli, dove alcuni membri della famiglia si rivelano valenti giuristi. Priamo, nipote del Saggese, è documentato giudice a Ravello nel 1454. Giovan Battista nel 1615 fu eletto giudice ed in seguito promosso presidente della Camera della Sommaria a Napoli. Egli libera Amalfi dall'infeudazione ai duchi Piccolomini con una strenua difesa in opposizione alla volontà di re Filippo IV. Il figlio Carlo, cavaliere gerosolimitano non professo, fu marchese della Petina e vicerè della provincia di Lucera nel 1659. Don Vincenzo Paolo, duca di Grottaminarda per successione Citarella, sposa Immacolata Gironda dei principi di Canneto. Nel 1600 due rami della famiglia lasciano Ravello e si trasferscono a Maiori, dove ancora oggi uno di esso è presente.

Fonte bibliografica "L'origine dei cognomi Italianim storia ed etimologia" di E. Rossoni disponibile online su: https://archive.org/


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